April Come She Will – Recensione

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Per alcuni aspetti, April Come She Will è un film drammatico d’amore che segue gli schemi canonici. Il protagonista, Shun Fujishiro, è uno psichiatra che si è innamorato di una sua paziente ed è in procinto di sposarla. Questa però sparisce e lui si ritrova in crisi, così ripercorre l’inizio della loro storia e ripensa alla sua ex dell’università, che proprio in quel periodo gli aveva mandato delle lettere.

April Come She Will – La nostra recensione

Il dramma inizia con una scena altamente simbolica: un calice infranto rappresenta chiaramente l’incrinarsi della relazione, di cui però il protagonista sembra non essere cosciente. Sarà proprio questo un punto chiave: Shun dovrà prendere coscienza di cosa davvero vuole dalle relazioni. Ci sono aspetti che ha ignorato a lungo e di cui deve ora, costretto dalle circostanze, farsi carico.

Il film segue due piani temporali, alternando il presente con il passato in modo chiaro. I due piani non si sovrappongono, ma si completano: riusciamo a comprendere man mano meglio i sentimenti di Shun e il contesto in cui si trova.

La narrazione propone varie riflessioni sull’amore che non sono, tuttavia, scontante. Non ci viene presentato come soluzione a ogni problema o come lieto fine “obbligatorio”. L’amore è dipinto anche come difficile, a volte insicuro e, perfino, impossibile, per via di impedimenti esterni. C’è dunque una rappresentazione realistica, in alcuni frangenti addirittura cruda.

Per alcuni aspetti dunque, è un film che si distingue nel panorama del genere per lo sguardo che offre.

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Ripercorriamo il passato del protagonista e con lui riflettiamo sulle insicurezze e sui momenti di potenziale frattura del rapporto. Ad un certo punto potrebbe sembrare emergere un triangolo d’amore. A ben vedere, però, i piani temporali sono distinti e le due donne non sono mai effettivamente antagoniste. Ognuna ha il suo posto e il collegamento tra loro non è tanto legato alla conquista di Shun, quanto al ritrovamento di loro stesse. Le due donne, infatti, introducono anche delle riflessioni interessanti sulla costruzione dell’identità nelle relazioni e sulla caducità della vita.

L’atmosfera è a tratti onirica e riflessiva, richiamando lo sguardo orientale a questi temi. Nel complesso quindi è un film che piacerà sicuramente agli appassionati del genere e, non essendo troppo melenso, può interessare anche un pubblico più vasto. Sebbene io non sia una gran fan dei film d’amore, infatti, l’ho apprezzato e trovato la narrazione molto delicata e piacevole.

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