“L’Attacco dei Giganti – II: Le ali della Libertà” – Recensione

dal 10 al 12 Febbraio al cinema

"L'Attacco dei Giganti - II: Le ali della Libertà" - Recensione

Eccoci tornati per parlare del secondo film dedicato alla nota serie di manga e anime di Hajime Isayama, intitolato  “L’Attacco dei Giganti – Parte 2: le ali della libertà” (se vi siete persi l’articolo dedicato al primo film, fate un salto a leggerlo).

L’Attacco dei Giganti – II: Le ali della Libertà – La nostra recensione

La trama riprende dalla fine del primo capitolo; dopo aver scoperto che Eren può trasformarsi in gigante, viene arrestato e bisogna decidere come procedere per il suo caso. Nel mentre continuano le campagne di esplorazione e si profila un nuovo nemico inaspettato. Con questo capitolo entriamo nel vivo della storia: otteniamo informazioni aggiuntive sull’addestramento e l’esplorazione, oltre ad affrontare elementi di mistero e personaggi più ambigui.

Un aspetto che ho apprezzato molto è la possibilità di guardare i giganti attraverso uno sguardo meno semplicistico, che mostra una nuova complessità; così facendo lo spettatore è trascinato dalla voglia di conoscerli e capirli meglio.

Le tematiche affrontate riprendono quelle del primo film, aggiungendo però un nuovo punto di vista: siamo davvero sempre disposti a sacrificarci per il bene superiore? Inoltre l’essenza dell’umanità stessa è messa in discussione: che cosa ci rende umani? E, possono le vittime diventare più mostruose dei carnefici? Il mondo è ormai oscuro e crudele e i personaggi si trovano a dover accettare dei compromessi, a volte anche molto duri- può il senso di umanità essere messo da parte per un bene superiore? È moralmente giustificabile?

Nel corso della storia, attraverso dei flashback, veniamo a conoscenza del passato dei personaggi, che ci permette di apprezzarli e comprenderli meglio. In questo capitolo inoltre, assistiamo alla crescita del protagonista, che si trova ad affrontare scelte difficili e deve imparare a fidarsi degli altri per riuscire nella sua missione.

Il ritmo è ancora più serrato, con colpi di scena mozzafiato e combattimenti spettacolari. Il doppiaggio si mantiene di alto livello e la colonna sonora è più variegata. L’ho personalmente preferita: sebbene in entrambi i film la musica si adatti alle scene con maestria, l’aggiunta di brani jpop dà una marcia in più.

Per concludere, questo capitolo mi è piaciuto tantissimo, anche di più del primo, e non posso che consigliarvelo!

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