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Ocean’s 8 – Recensione

Ocean's 8 - Recensione

Otto donne con un obiettivo in comune: fare il colpo più grosso della storia. Questo è Ocean’s 8, l’ultima pellicola diretta e scritta da Gary Ross, nonché quarto film della nota saga cinematografica arrivata per la prima volta al cinema nel 2001.

Nell’anno in cui il women power è più forte che mai, Ocean’s 8 ha portato al cinema un cast del tutto rinnovato rispetto alla nota trilogia diretta da Steven Soderbergh nei primi anni 2000. Nel nuovo lavoro di Gary Ross (in cui Soderbergh ha vestito i panni di Produttore Esecutivo) troviamo un cast principale completamente al femminile e decisamente stellare: tra le otto donne di Ocean troviamo i premi Oscar Sandra Bullock, Cate Blanchett e Anne Hathaway, insieme a Helena Bonham Carter, Rihanna, Sarah Paulson, Mindy Kaling, e Awkwafina.

Ocean’s Eight – le donne di Ocean

Protagonista indiscussa della nuova pellicola è Sandra Bullock, che veste i panni della sorella di Danny Ocean, Debbie. La stessa si trova in prigione, dopo essere stata incastrata dal fidanzato, e deve “ricominciare” con una “nuova vita”. Si sa, però, che le abitudini sono dure a morire. Non appena scontati i mesi di reclusione, infatti, non perde tempo e riprende la sua vita praticamente dove l’aveva lasciata: tra furti materiali e d’identità.

Nonostante il fratello Danny abbia cercato di farle cambiare idea anche dall’aldilà (se bene non ci siano prove certe della sua morte), Debbie porta avanti il suo piano riunendo un gruppo tutto al femminile.La prima ad unirsi al gruppo è Lou – interpretata da Cate Blanchett -, amica di vecchia data di Debbie. Lou è coinvolta in un losco business che vende bottiglie di vodka allungate con l’acqua, così da ingannare il cliente, facendolo bere e – quindi – comprare più drink. Insieme – non senza una iniziale riluttanza da parte di Lou – iniziano a mettere in piedi il piano: rubare la preziosissima collana Toussaints di Cartier, realizzata utilizzando tre chili di diamanti e chiusa in un cavò a quindici metri sotto terra. La domanda, a questo punto è lecita: come farlo? Semplice, grazie all’aiuto di altre bad ladies.

Ed ecco che si uniscono alla gang la stilista sull’orlo del fallimento Rose Wilde (Helena Bonham Carter), l’orefice Amita (Mindy Kaling) e ancora la hacker Nine Ball (Rihanna), la riciclatrice di oggetti rubati Tammy (Sarah Paulson) e la borseggiatrice Constance (Awkwafina). L’ultimo tassello per fare andare in porto il piano è Daphne Krueger, nota attrice e importante volto della mondanità newyorkese. sarà lei, infatti, il capro espiatorio che permetterà alle otto ragazzacce di intascarsi qualcosa come più di 30 milioni di dollari a testa e, si spera, poi dileguarsi nel nulla e farla franca. Tra le musiche blues di sottofondo che hanno caratterizzato anche le pellicole precedenti, il piano prende sempre più forma fino ad arrivare al fatidico giorno: l’evento del Met Gala. Tra sfarzi e celebrità mondiali, le ragazze di Ocean riusciranno nel loro intento? Per chi non avesse ancora visto il film, noi non vogliamo rovinarvi la sorpresa.

Ocean’s Eight – i riferimenti alla trilogia con Clooney

Ocean’s 8 è una pellicola completamente nuova, non collegata con la trilogia precedente se non per qualche dettaglio e il personaggio interpretato da Sandra Bullock: Debbie Ocean. Il cognome, ovviamente dice tutto: Debbie è la sorella del celeberrimo Danny Ocean, interpretato nella trilogia da George Clooney, che non appare nel film se non in una foto. Tra gli altri riferimenti nella pellicola ritroviamo anche altri volti noti: Reuben Tishkoff (Elliott Gould) a inizio pellicola incontra Debbie al cimitero, davanti alla tomba di Danny, e cerca di dissuaderla dal fare il colpo in progetto lasciandole un messaggio. A quanto pare il fratello Danny – che non si sa se sia morto veramente o meno – era a conoscenza dei piani della sorella.

Un altro personaggio noto nella trilogia di Soderbergh appare nella nuova pellicola, l’acrobata Yen, interpretato da Shaobo Qin per aiutare le “ragazze di Ocean” a fare il grande colpo al Met Gala. Un’altra curiosità della pellicola, ovviamente, riguarda gli outfit indossati dalle attrici: durante le riprese sono stati contati 60 cambi d’abito per Sandra Bullock, contro i quasi 40 di Cate Blanchett.

Conclusioni

Visto il successo della trilogia, Ocean’s 8 era atteso con grande entusiasmo e clamore da tutti coloro che hanno visto i film precedenti. Quello che incuriosiva ancora di più della pellicola – ancora prima di vederla – era un cast principale del tutto rinnovato e, soprattutto, completamente al femminile. Come succede in gran parte delle pellicole di questo genere, però, ci sono degli “ups and downs”: se bene in 110 minuti di film potrebbe sembrare pressoché impossibile, si sentiva comunque la mancanza di qualche dettaglio in più. Questi, almeno, avrebbero permesso di rendere le dinamiche del film ancora più “credibili”, se così si può dire. Un’altra nota non del tutto positiva – per coloro che si aspettano qualcosa di più sostanzioso – è la quasi completa assenza di azione e scene più dinamiche, quindi di quel quid in più che avrebbe potuto rendere Ocean’s 8 ancora più intrigante.

È anche vero, però, che non stiamo parlando di una pellicola – con tutto il rispetto – di enorme spessore, ma di una classica commedia leggera, alla quale comunque non manca una certa fluidità e qualche momento di suspance. Forse quello che lo rende comunque memorabile è un cast femminile composto da vere e proprie all-star. Tirando le somme, quindi, Ocean’s 8 risulta essere una pellicola piacevole da guardare, quanto meno almeno una volta, ma certamente non è tra quelle che – personalmente – rimarranno tra i classici del grande schermo.

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