L’angolo del lettore – Il Re in Giallo

Prima di lovecraft

L'angolo del lettore - Il Re in Giallo

Lovecraft è senza ombra di dubbio sinonimo di letteratura gotica ma esiste, che ci crediate o no, qualcosa che può essere considerato pre-lovecraftiano e che è stato fonte di ispirazione per lo stesso Lovecraft. In questo caso stiamo parlando de Il Re in Giallo, opera di Robert William Chambers edita da L’Ippocampo (che ringraziamo per la copia lettura, ndr) protagonista del nuovo appuntamento della nostra rubrica L’Angolo del Lettore.

L’angolo del lettore – Il Re in Giallo

Il Re in Giallo è una serie di racconti (dieci per la precisioni) che ruotano attorno proprio a Il Re in Giallo, lo pseudobiblion presente nell’opera che ha con sé qualcosa di maledetto e che sicuramente vi rimanderà alla memoria il Necronomicon di Lovecraft. I paragoni e i rimandi tra i due scrittori sono inevitabili visto il genere letterario e il tenore delle opere ma volendo concentrarci solo sul lavoro di Chambers possiamo dividere i racconti presenti nel libro in due parti. Una prima più di carattere onirico e horrorifico, dove il soprannaturale si mischia a un mondo decadente e romantico; la seconda invece ha un carattere più lineare (sarebbe errato definirlo terreno) dove si annidano i racconti forse meno riusciti.

L’inizio della lettura de Il Re in Giallo è spiazzante e pone il lettore in una sorta di stato di allerta, un avviso ai navigati: siete sicuri di avere letto quello che c’è scritto? E siete sicuri di voler proseguire nella lettura de Il Re in Giallo? La presenza della morte, che forse può essere considerata – a torto o a ragione – la vera protagonista dell’opera, è una costante è che ritorna nelle più disparate forme. Si ha sempre la sensazione che qualcosa stia per succedere, in ogni racconto, e ogni volta si rimane comunque un po’ sorpresi di quello che accaduto ai protagonisti.

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Le ambientazioni di queste novelle, per citare qualcuno che con una serie di racconti ha scritto la storia della letteratura, sono sempre diverse ma hanno in comune un filo rosso che le lega: non sto parlando di luoghi precisi e definiti ma più di atmosfere, sensazioni e sentimenti che abbracciano tutti i racconti dell’opera. Non mancano, e questo è vero, luoghi come cimiteri, chiese, cripte e tombe, più volte ritornano artisti artefici e vittime delle loro opere. Ciò che si respira è quel mood decadente, romantico e gotico che esploderà poi definitivamente con le opere di Lovecraft.

Interessante qualche rimando tra i racconti stessi, con citazioni di personaggi o situazioni già incontrate nelle pagine precedenti, anche se questo non va a creare veri e propri collegamenti o capitoli successivi della stessa storia (non aspettatevi in alcun modo voli pindarici alla Nolan che collegano parte apparentemente distanti tra loro).
Se siete appassionati del genere probabilmente avrete già avuto modo di leggere Il Re in Giallo ma se siete curiosi di conoscere “le origini” di Lovecraft allora ritagliatevi del tempo per leggere le pagine scritte da Chambers, a patto che siate dispositivi ad abbandonarvi e perdervi nelle atmosfere e nelle parole de Il Re in Giallo. A vostro rischio e pericolo…

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Informazioni su Samuele "SamWolf" Zaboi 6325 Articoli

Videogiocatore da sempre, amante di boardgame, fumetti, cinema e Serie TV. Affascinato da ciò che è insolito e inusuale. Vita da nerd.
"Everybody lies. No exceptions."
Fondatore e ideatore di NerdGames.it
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