
Ah, la storia, così piena di fascino e così spesso dimenticata e disprezzata, ridotta troppo di frequente a un banale pugno di numeri, dati e ricorrenze. Ma la storia, quella con la S maiuscola, sa regalare aneddoti incredibili e portare alla luce personaggi e vicende sepolti sotto vicissitudini che hanno occupato i nostri libri di scuola. A lungo abbiamo sentito parlare, letto e studiato della Seconda Guerra Mondiale, di Hitler e della sua fine ma mai abbiamo avuto l’opportunità di scandagliare così nel dettaglio le ultime ore del dittatore tedesco, questo grazie al lavoro svolto da Jonathan Mayo ed Emma Craigie e raccolto nel libro L’Ultimo giorno di Hitler, edito da Tea Libri, che ringraziamo per la copia review.

L’angolo del lettore – L’Ultimo giorno di Hitler
Il 30 aprile del 1945 è una data importante nella storia del secondo conflitto mondiale: è il giorno in cui il dittatore Adolf Hitler pone fine alla propria vita insieme alla sua consorte Eva Brown. Nell’opera di Mayo e Craigie andiamo a rivivere quel giorno e le ore che lo hanno proceduto attraverso un racconto dettagliato, accurato e mai banale o noioso. Ora per ora, passo dopo passo (l’impressione leggendo è proprio quella di percorrere un cammino verso una meta già nota ma di cui non si conosce a fondo il percorso), come se stessimo leggendo un documentario, possiamo rivivere non solo gli avvenimenti di Berlino e del bunker del Führer ma anche quello che succede in altri punti geografici del conflitto, e non solo in Germania.
il risultato di tutto questo trasuda pienamente dalle pagine e dalle righe di tutta l’opera, dall’inizio alla fine: si ha la netta convinzione che nulla sia stato lasciato al caso, neanche il più piccolo dettaglio
Il libro porta così alla ribalta non solo fatti più o meno noti, come la decisione di Hitler di sposarsi e di porre fine alla sua vita pur di non finire in mano ai russi, ma ci permette di conoscere anche personaggi per i più sicuramente minori che però, in un modo o nell’altro, hanno recitato un ruolo quantomeno importante in quelle 48 ore e nelle sorti finali del conflitto. Accanto a nomi del calibro di Churchill o Truman scopriremo anche le azioni e i pensieri di uomini e donne che diventeranno presidenti, scrittori, attori o celebrità nel più ampio senso del termine. Chi l’avrebbe mai detto che proprio in quei giorni nacque un personaggio immaginario capace di lasciare un segno indelebile nel mondo della letteratura e del cinema come James Bond?
Sono proprio queste curiosità a rendere L’Ultimo giorno di Hitler un libro che non si può definire solo interessante: gli appassionati di storia infatti, sempre quella con la S maiuscola, sapranno apprezzare la fatica svolta dagli autori. Si tratta di un lavoro non solo di scrittura ma anche di ricerca e documentazione; il risultato di tutto questo trasuda pienamente dalle pagine e dalle righe di tutta l’opera, dall’inizio alla fine: si ha la netta convinzione che nulla sia stato lasciato al caso, neanche il più piccolo dettaglio. L’intento del libro non è quello di voler rendere più umana una figura come Hitler o di cercare di far creare empatia tra il lettore e alcuni giovani tedeschi protagonisti di alcune storie ma quello di documentare con i fatti gli avvenimenti di quelle ore, senza mai perdere di credibilità.
Lo stile di scrittura, che appunto può ricordare quello di un documentario o più precisamente di una cronistoria, ci permette di conoscere quello che è accaduto ora per ora, quasi minuto per minuto. Sono infatti le lancette dell’orologio a creare i capitoli del libro, portandoci a spasso per l’Europa e per il mondo (c’è anche un pizzico di Italia ovviamente); se da un lato è vero che già conosciamo il finale delle vicende scritte, dall’altro è che vero che si è mossi nella lettura dalla curiosità di voler sapere e di voler scoprire qualcosa che ancora non conoscevamo, certi che si troverà nella prossima pagina.
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