
Baldini+Castoldi ha annunciato le uscite del mese di giugno e la nascita della nuova collana TempoReale che getta uno sguardo attento e verticale sull’attualità e propone reportage, inchieste, saggi di approfondimento per orientarsi nella lettura del presente.
Essere ebrei dopo la distruzione di Gaza di Peter Beinart, in libreria dal 30 maggio 2025, inaugura questa nuova collana. A seguire, Asia criminale di Emanuele Giordana e Massimo Morello in uscita il 13 giugno e Anche i ricchi piangonodi Giulio Centemero in libreria dal 20 giugno.
Baldini+Castoldi – Le novità di giugno 2025
4 giugno
Stanley Tucci
Tutto quello che ho mangiato in un anno (e altre considerazioni sulla vita)
Baldini+Castoldi, collana i Fenicotteri, pp. 448, 22 euro.
Il cibo è da sempre una parte fondamentale della vita di Stanley Tucci: dalla stracciatella in brodo all’ombra del Pantheon, al sugo alla marinara tra una prova di scena e un cambio costumi, alla pizza fatta in casa mangiata con i figli prima di andare a dormire. In Tutto quello che ho mangiato in un anno, Tucci racconta dodici mesi di pasti: al ristorante, in cucina, sui set cinematografici, alle conferenze stampa, a casa e all’estero, con gli amici, i famigliari, gli sconosciuti, e, di tanto in tanto, anche da solo. Tra cene memorabili ad altre completamente immangiabili, passando per la serenità dei pranzi domestici, il cibo rievocato in questo libro è un prisma attraverso il quale Tucci riflette intimamente sulla sua vita, sui suoi affetti, sulla costante evoluzione che abbraccia tutte le cose. È un segno del passare del tempo – e anche dei rimpianti che lo accompagnano, un modo per ricordare le persone care perdute, e per prepararsi al futuro.
Che parli dell’anatra all’arancia cucinata da suore carmelitane e gustata insieme a un gruppo di colleghi attori, delle ottime bistecche cotte sul barbecue con gli amici, o delle polpette che legano tre generazioni della sua famiglia, in questo singolare e appassionante memoir gastronomico, Tucci ci invita a sederci con lui a tavola per condividere un piacere così essenziale, così puro, ma soprattutto per aprirci al suo mondo interiore.
6 giugno
Alessandra Campedelli
Io posso – Un’allenatrice di pallavolo in Iran e Pakistan
Prefazione di Franco Bragagna
Baldini+Castoldi, collana i Fenicotteri, pp. 208, 18 euro.
Alessandra Campedelli è un’allenatrice di pallavolo femminile. Dopo alcune esperienze in Italia, subendo molto spesso il maschilismo che tenta ancora di relegare le donne allenatrici e le atlete a un livello inferiore, decide di accettare una proposta che suona più come una sfida: andare in Iran e in Pakistan tra il 2021 e il 2024 e allenare le loro Nazionali femminili di pallavolo. Questa esperienza la porterà naturalmente a confrontarsi e a scontrarsi con le tante differenze culturali dei due Paesi: le limitazioni imposte alle donne, le difficoltà legate alle norme religiose e sociali, circostanze in cui dovrà dare prova – prima di tutto a sé stessa – di grande resilienza. Attraverso i tanti incontri con le atlete, le loro famiglie, colleghe ed esponenti politici, attraverso i numerosi viaggi in contesti spesso complicati e in situazioni lavorative complesse, l’autrice si troverà a conoscere nel profondo una realtà molto distante da quella a cui è abituata, osservando, non senza dilemmi, la propria condizione – e quella delle altre attorno a lei – con gli occhi di una donna occidentale .Quest’esperienza lavorativa rimarcherà il forte valore trasformativo dello sport, la sua capacità di descrivere perfettamente i luoghi e il tempo in cui viene praticato, ma anche quella di incidere e promuovere emancipazione, eguaglianza, diritti.
Un caldo e coinvolgente memoir, la forza di una testimonianza vivida e diretta sull’energia positiva scaturita dalla passione e dall’impegno.
13 giugno
Emanuele Giordana
Massimo Morello
Asia criminale
I Nuovi Triangoli d’Oro tra Scam City, armi, droga, pietre preziose ed esseri umani
Baldini+Castoldi, collana TempoReale, pp. 288, 19 euro.
Una tela di ragno copre il Sudest asiatico: un immenso triangolo. Il vertice sud è a Singapore, l’angolo a nordovest nel Rakhin e birmano, quello a nordest nel golfo del Tonchino, ovvero nel mar della Cina meridionale. La bisettrice del triangolo attraversa la Thailandia, intersecando Birmania, Laos e Cambogia. È il Nuovo Triangolo d’Oro di questa parte di mondo, dove il terreno favorisce la coltivazione del papavero da oppio e la geografia umana e politica aveva creato Apocalypse Now. Qui, due reporter figli di una tradizione giornalistica ormai sempre più rara e che da anni percorrono e vivono il Sudest asiatico, investigano i regni dei signori della guerra e della droga, dove gli esseri umani sono una merce, al pari dell’oppio, dell’eroina, delle metanfetamine, del legname, delle pietre preziose e delle armi. Luoghi in cui i traffici sono mascherati da movimenti di guerriglia e viceversa, spesso in quelle Special Criminal Zones ai confini tra gli Stati, dove si sono sviluppate le enclavi cinesi nelle altre Nazioni. Il giro d’affari maggiore è oggi nelle Scam City, città-prigione dove oltre 200.000 schiavi informatici operano nelle frodi e nel gioco online, un business che vale miliardi di dollari. Anche il mare e le coste sono scene del crimine, tra pirateria, traffici d’armi e di esseri umani, sulla corrente dei profughi. In altri luoghi ancora il crimine è più occulto, tra centrali di riciclaggio del denaro e società finanziarie. Ed è proprio in modo occulto che le storie del Nuovo Triangolo d’Oro si ripercuotono a livello globale.
Emanuele Giordana e Massimo Morello scrivono un reportage condiviso su un’area che va dal Bangladesh sino al Borneo per scoprire cos’è cambiato nel cuore di tenebra del Sudest asiatico e dentro di loro.
Massimiliano Buzzanca
Ma che sei il figlio di Lando? (Mio padre in alto a destra)
Prefazione di Stefano Reali
Postfazione di Gigi Marzullo
Baldini+Castoldi, collana i Fenicotteri, pp. 240, 18 euro.
In una chiesa parata a festa, un uomo piange dietro una colonna. Alto e magro, è un ragazzo, accanto a lui una bambina sembra consolarlo. Sta per sposarsi, ma quelle lacrime non esprimono paura, bensì il timore di non poter offrire alla sua Lucia il matrimonio che si merita. Dentro di lui arde il fuoco della recitazione, vuole andare a Roma e cercare di dimostrare che può fare l’attore e avere successo, e poi tornare a prendere Lucia e il figlio che ha in grembo. Per tuttala vita, Lando Buzzanca ha vissuto questo dualismo: da una parte, il suo furore per il set, per il desiderio di calcare le scene, dall’altra la passione per l’unica donna che abbia mai amato. Severo in famiglia, sorridente, sfacciato, impertinente quando recitava. Dal provino per Gassman, ai grandi ruoli per Germi, De Sica, Festa Campanile e molti altri, ha lavorato con il Gotha del cinema italiano, spesso incarnando la figura del tipo maschio italico, superdotato e spaccone. Ma chi era veramente Gerlando– Gigi – Buzzanca?
In questa auto barra biografia, il figlio Massimiliano racconta l’uomo dietro all’attore, il padre oltre che l’artista, rivelando aneddoti e ricordi che solo chi è cresciuto al suo fianco e ne ha visto forze e debolezze può svelare, spiegando anche ciò che ha voluto dire «essere il figlio di Lando Buzzanca».
Donata Maria Biase
Fai un bel respiro e ascolta
Baldini+Castoldi, collana i Lemuri, pp. 256, 18 euro.
Emma Valente ha sempre vissuto nell’ombra di un dolore misterioso. Dopo la tragica morte dei genitori in un incidente stradale, è cresciuta sotto la protezione amorevole della nonna Ada, suo unico rifugio contro gli incubi che la tormentano. Ma quando Ada sente avvicinarsi la fine, decide dirompere il silenzio e rivelare a Emma ciò che è davvero accaduto quella notte. Non si è trattato di un incidente, ma di qualcosa di profondamente atroce.
Travolta dalla verità, Emma precipita in un vortice di depressione e isolamento. Ma proprio da quel buio troverà la forza per rinascere, riscrivere la sua storia e ritrovare se stessa, grazie al suo talento artistico ea legami profondi, con Cristina, con Matteo. Alcune verità, quando fanno troppo male, sembrano destinate a essere taciute. Così gli errori del passatosi ripetono, di generazione in generazione. Anche Emma, come Ada prima di lei, sceglierà di tenere il figlio Luca all’oscuro. Ma a quale prezzo?
17 giugno
Francesco Aquila
Ricette di vita
MY WAY 2
Baldini+Castoldi, collana le Formiche, pp. 208, 22 euro.
Un libro di ricette? Una autobiografia? Ricette di vita non è nessuno dei due. O tutte due allo stesso tempo. Questa «autobiografia a ricette» racconta la storia di Francesco, come è diventato «Aquila». Le tappe più importanti del suo volo, gli ingredienti principali. Ovviamente, la vittoria a MasterChef Italia 10. Ma anche quel che è successo prima, dalle chilometriche tavolate a Gravina fino alla scoperta di una autentica cucina, nell’hotel dove lavorava la madre. I primi lavoretti, le prime maglie intrise di sudore. E poi l’alberghiero, i corsi da maître e sommelier, i fine settimana come barman e la docenza. E infine, il provino a MasterChef.
Ma Ricette di vita racconta soprattutto cosa è successo dopo, rispondendo alla domanda che si fanno più o meno tutti quando ripensano all’ex vincitore di un talent: che fine ha fatto? Come tutti in quei giorni, Aquila è stato chiuso in casa per Covid, ma, diversamente dagli altri, è stato travolto da un’ondata di affetto e popolarità. Poi, appena ha potuto, si è goduto quel che con fatica si era costruito: un programma Tv, l’esperienza come cuoco per Armani e quella di «chef a domicilio», poi i social, i live cooking… E sempre la cucina a fare da traccia. Al termine di ogni racconto, Ricette di vita propone otto ricette. Piatti che hanno accompagnato quei momenti, facendo da sottofondo a incontri o a una risata; sapori da riprodurre e fare vostri.
Perché il cibo non è mai solo quello che si cucina: è emozione, è condivisione, l’inizio di una nuova storia.
20 giugno
Francesco Trapani
Volere valore – Ma non chiamatemi Mr. Bulgari
A cura di Giuseppe Pesce
Baldini+Castoldi, collana i Fenicotteri, pp. 80, 16 euro.
Questa non è la solita biografia del manager di successo: in queste pagine Francesco Trapani prova, invece, a raccontare le stagioni di una vita che ha avuto la fortuna e la sorte (familiare) di incrociare la storia di un grande nome, Bulgari, fulgido emblema dello stile italiano; e le epoche del mondo che, a una velocità incredibile, si sono susseguite nel giro di pochi decenni.
Dalla Napoli lasciata appena laureato, alla fine degli anni Settanta, alla New York veloce del futuro, per poi tornare a Roma, dove c’è l’azienda di famiglia: Bulgari, amarcord della «dolce vita», fascino senza tempo, che riesce a splendere anche in quegli opachi anni Ottanta, quando sta per scappare, ma il destino spariglia le carte, e si ritrova amministratore delegato, ad appena 27 anni.
La «Cura Trapani» porterà la già prestigiosa storia della Maison in tutto il mondo. Fino a quando gli imprevedibili colpi del nuovo millennio imporranno di assicurare un futuro al marchio, al di là della famiglia, e il testimone passerà al grande gruppo francese di Bernard Arnault.
Trapani non si ferma. In questo mondo che vende sogni, è una «macchina da guerra»: ma garbato, riservato e sempre lontano dal glamour. Collabora con Arnault, trova nuove soddisfazioni nel mondo del private equity, e tenta anche un’avventura americana con Tiffany.
Francesco Trapani ha navigato con una buona dose di sicurezza e di fortuna il mare ampio del successo e del lavoro, cercando, sempre, di costruire valore.
Lucia Tilde Ingrosso
Le stagioni della verità – I Monteleone. Volume 2
Baldini+Castoldi, collana i Lemuri, pp. 448, 20 euro.
Milano, giorni nostri, dicembre. La dorata routine della famiglia Monteleone è sconvolta dalla morte misteriosa e violenta di uno dei suoi esponenti più in vista.
Chi è la vittima? Lo scopriamo riavvolgendo il nastro fino all’inizio dell’anno. In dodici mesi, a casa Monteleone, insieme alle stagioni si susseguono passioni, intrighi, amori e rivalità, mentre il passato riemerge ingombrante e minaccioso. La famiglia si allarga, si strappa e poi si ricuce, accoglie nuovi membri e rivendica il suo prestigio. C’è chi flirta con l’azzardo e chi guida auto di lusso, chi addenta la vita e chi «a dieci anni già sapeva odiare», chi insegue l’amore e chi è «contento, sì, ma felice è diverso».
Sullo sfondo, ma protagonista essa stessa, Milano con i suoi luoghi simbolo: le dimore lussuose del centro, il Teatro alla Scala e lo stadio di San Siro. La città lombarda è il fulcro, il punto di partenza e di arrivo di una storia che si dipana tra Firenze e i laghi del Nord, fino ad arrivare a Valencia e Lanzarote.
In un susseguirsi di prove d’amore e inganni, indagini e colpi di scena, Lucia Tilde Ingrosso arricchisce di pagine uniche un album già colmo di raffinati dettagli, mostrandoci uno spaccato dell’Italia contemporanea, ma anche un ritratto –beffardo e tenerissimo – di ciascuno di noi.
Giulio Centemero
Anche i ricchi piangono – La crisi del modello Milano e delle Global City
Prefazione di Guido Maria Brera
Baldini+Castoldi, collana TempoReale, pp. 80 ca., 16 euro.
Milano è la global city italiana per antonomasia, la più ricca, ma, all’ombra della Madonnina, i milanesi si scoprono poveri. O meglio, finti ricchi. Cosa sta succedendo?
In questa inchiesta, Giulio Centemero percorre in rassegna una serie di fenomeni che ne intercettano uno più silente e nascosto: la metamorfosi delle città, tra opportunità, conflitti e contraddizioni. Perché Milano non è un fatto locale, quanto invece un paradigma che consente di comprendere le dinamiche più estese e universali delle global city, davanti alle quali non ci si può permettere di sopravvivere soltanto. Il presente ci chiede di comprendere e raccogliere le sfide che arrivano dai mutamenti antropologici e sociali, dalle nuove tecnologie, rivendicando per i nostri centri urbani un ruolo di guida e di ottimismo.
Prendendo in esame cinque diversi ambiti – affitti brevi, istruzione, turismo, giovani e «Cantillon effect»– Anche i ricchi piangono scava nelle dinamiche che oggi caratterizzano la vita della metropoli lombarda. La diffusione dello smart working e il neo nomadismo digitale hanno fatto crollare sicurezze e prospettive, al punto che anche la casa non è più percepita come un diritto. Ma è tutta colpa di Airbnb oppure il fenomeno degli affitti brevi, incrementato dal turismo di massa, rivela invece uno stile di vita che sta evolvendo rapidamente verso esiti sconosciuti? Per non parlare della scuola: si mandano i bambini nelle scuole private per scelta o per necessità? Che cause ha e che conseguenze innesca lo spopolamento allarmante dei centri storici? Come può Milano oggi proporre un nuovo esempio di sviluppo e comunità, per farsi ancora città-catalizzatore di un ritorno dei giovani che fuggono all’estero o delle famiglie che si spostano nelle aree suburbane? Trovare la risposta a questa domanda – attraverso una riflessione approfondita, supportata dai dati scientifici – è trovare un modo per trainare le nostre città verso il futuro.
27 giugno
Matteo Giarrizzo
FILOSOF(IA)
Dialoghi filosofici tra intelligenza umana e artificiale per comprendere l’attuale cyberg-realtà
Baldini+Castoldi, collana gli Scarabei, pp. 256 ca., 20 euro.
Questo libro nasce da un inedito esperimento sul campo, frutto del dialogo maieutico e dell’incontro diretto, autentico e dinamico tra un essere umano e un’intelligenza artificiale generativa. La macchina diventa così interlocutrice, nel tentativo di comprendere il modo in cui la tecnologia influenza e modella inostri schemi psicologici, sociologici e culturali. Non un semplice saggio teorico quindi, ma un vero e proprio viaggio filosofico attraverso i secoli, per proporre una ricerca in evoluzione, fatta di tanti dubbi, stimoli, stupori.
Dal dialogo tra uomo e Ia nascono prospettive nuove e sorprendenti: le idee millenarie dei grandi filosofi – dalla techné dei greci al potere invisibile degli algoritmi – entrano in dialogo con la realtà del nostro presente iperreale, dove tecnologia e pensiero si intrecciano e sfidano, mostrando come la prima riesca a ridefinire il significato stesso di «essere umani». Anche quando in questo dialogo ci ritroviamo senza risposte definitive, abbiamo il conforto di riscoprire e approfondire la domanda che l’uomo si pone da sempre: stiamo usando la techné per avvicinarci al Bene o per allontanarci da noi stessi?
Concepito e scritto come un brano a quattro mani con l’intelligenza artificiale, FILOSOF(IA) ci spinge a considerare l’IA non più come un mero strumento, ma come qualcuno con cui dialogare, per espandere i nostri orizzonti, passati e futuri.
Gianni Clerici
Divina – Suzanne Lenglen
la più grande tennista del XX secolo
Baldini+Castoldi, collana i Fenicotteri, pp. 400 ca., 20 euro.
Suzanne Lenglen, la Divina (Parigi 1899-1938), è il simbolo di un periodo storico e di uno sport. Affermatasi alla soglia della Prima guerra mondiale, Suzanne Lenglen morirà di leucemia alla vigilia della Seconda. Campionessa imbattuta da 1919 al 1926, vinse 25 titoli del Grande Slam tra singolare, doppio e doppio misto. Nel periodo tra le due guerre, mentre il tennis cessava di essere un divertimento aristocratico di dilettanti ricchi, e spesso snob, un gioco che le dame affrontavano con le mani ricoperte di guanti bianchi e impacciate da lunghe gonne, Suzanne fu la prima ad allenarsi come un uomo e scandalizzò tutti diventando la prima professionista di questo sport.
Gianni Clerici racconta la vicenda di colei che rivoluzionò un’epoca semplicemente danzando con una racchetta in mano sull’erba e la terra di un campo da gioco. Una «dichiarazione d’amore» a quella che è stata la donna più desiderata di Parigi all’inizio degli anni Venti, più ancora di Sarah Bernhardt e Joséphine Baker. Uno dei più contraddittori e affascinanti personaggi del XX secolo: l’archetipo della donna moderna, sportiva e audace, fragilissima e infrangibile, che si trucca e si veste con indumenti colorati, liberando lo sport femminile dalle rigidità borghesi.
Raffinata, estroversa, disinvolta, capricciosa, osannata, odiata. Era, ed è rimasta, un mito.
Nicolas Feuz
Le escluse
Baldini+Castoldi, collana i Lupi, pp. 400 ca., 20 euro.
Un’adolescente vittima di cyberbullismo si suicida. Lo stesso giorno, la sua unica amica scompare.
In una prigione della regione, cinque detenute sono soggette alla legge spietata di un’agente di custodia. Sono delle escluse, donne bandite dal sistema, destini spezzati. Qual è il legame tra questi personaggi, apparentemente così distanti tra loro? Sarà il procuratore Norbert Jemsen a doverlo scoprire, conducendo un’indagine i cui fi li si intrecceranno confluendo in un finale mozzafiato.
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