
Pigdin Edizioni presenta Tranquillità assoluta di Antonio Francesco Perozzi, autore nella dozzina del Premio Strega Poesia quest’anno e che qui si cimenta per la prima volta nell’ambito narrativo. Tranquillità assoluta è una serie di racconti collegati da un filo conduttore, uno sguardo surreale sulle nostre vite grottesche, sotto un titolo che una citazione dai CCCP di Mi ami.

Tranquillità assoluta
Due uomini pianificano il furto di una partita di cellulari di marca, ma per non farsi scoprire dovranno occuparsi delle lucciole che vivono sotto la loro pelle; da un enorme tubo pieno di amianto comincia a riversarsi in mare un liquido neroverde, e l’unica speranza sono degli strani individui che camminano sull’acqua e che il paese guarda con sospetto; i ragazzi di un centro sociale si battono per abolire la festa
religiosa locale, in cui viene fatta rotolare una gigantesca palla di sterco, dopo che questa ha schiacciato a morte un loro amico; la spesa al supermercato fa affiorare le tensioni per questioni economiche di una coppia, esacerbate dai costi di smaltimento delle esuvie che si strappano dal corpo.
I protagonisti dei dieci racconti di Tranquillità assoluta cercano di liberarsi dal pantano delle loro vite in periferie immobili, da quella staticità anestetizzante che assimila e normalizza anche ciò che appare più surreale. Ma la perturbazione di quegli squarci di irrealtà persiste subdola, striscia tra i piedi, per ricordare agli animi irrequieti la possibilità di una metamorfosi.
Antonio Francesco Perozzi, con una capacità unica di rappresentare la marginalità e di integrare il grottesco nel quotidiano, dipinge personaggi vividi e immersi in realtà stranianti che riflettono al meglio il nostro mondo proprio nei dettagli che le differenziano.
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