My Way – Recensione

Il talento di Miguel Angel Martin

My Way - Recensione

Miguel Angel Martin è la prova vivente e inconfutabile che la provocazione è un arma potente e non un esercizio di stile. My Way è l’ennesima, non necessaria, conferma del suo enorme talento.

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My Way – La nostra recensione

Questa volta gli amici di NPE – che ringraziamo come sempre per la collaborazione e la fiducia – ci portano in un universo artistico parallelo. La casa editrice, oltre a proporre i titoli più interessanti del panorama italiano, offre nel suo catalogo anche molti autori del panorama fumettistico europeo. Spiccano, tra i tanti, le opere del fumettista spagnolo Miguel Angel Martin.

Arrivato all’onore della cronaca per il clamoroso Brian The Brain, ma anche per la censura e lo scandalo che provocò la sua opera prima Psychopathia Sexualis, Martin è un artista difficilmente etichettabile, totalmente libero e senza censure, capace di rappresentare il sesso, la violenza e tutto ciò che rappresenta la parte più oscura del nostro inconscio.

Martin, utilizzando termini freudiani, è il narratore del nostro Es, la nostra parte istintiva, sregolata, senza filtri. Si scontra – e nei fumetti di Martin vince sempre – contro il Super Io, contro il pudore, il buon senso, le norme sociali. 

Si parla, dunque, di opere intense, non per tutti, in cui la potenza del contenuto è amplificata dallo stile grafico di Martin, poco realistico e vicino al comic / cartoon per l’infanzia. Si va a creare così un melange potente, un contrasto davvero affascinante e inquietante.
In My Way, il lettore fa la conoscenza di De Salvo – si noti come il protagonista  ha lo stesso nome dello strangolatore di Boston – che esce di galera dopo aver scontato quindici anni per un reato mai commesso. Emergono fin dalle prime pagine la rabbia e il livore del protagonista verso tutto e tutti. La narrazione non è lineare e si affianca a dialoghi e vicende di altri personaggi, in un flusso continuo e straripante nel quale il lettore può tuffarsi e lasciarsi trasportare al ritmo del rock dei Suicide, colonna sonora della storia.

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Informazioni su Mauro Orsi 146 Articoli

Lettore compulsivo, appassionato di cinema e musica. Ama le storie: raccontate, vissute, disegnate, cantate, scritte o sognate. Insomma di tutto, un po'(p).

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