Jungle Speed Donkey Kong – Recensione

Se c’è un personaggio che ha sempre affascinato generazioni di videogiocatori, è l’imprevedibile e muscoloso Donkey Kong, il primate per eccellenza che da decenni ci lancia barili, ci fa raccogliere banane e ci trascina in avventure frenetiche nella giungla. Con Jungle Speed Donkey Kong, asmodee (che ringraziamo per questa copia review, ndr) non si limita a riproporre un classico intramontabile dei party game come Jungle Speed ma lo catapulta nel coloratissimo e caotico mondo del celebre gorilla Nintendo.

SCHEDA JUNGLE SPEED DONKEY KONG

Contenuto

• 67 carte
• 1 totem banana
• 1 barile
• 18 banane piccole
• 1 regolamento

Jungle Speed Donkey Kong – La nostra recensione

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Al centro del tavolo troneggia l’iconico barile DK, non solo un elemento scenico ma un vero e proprio fulcro delle dinamiche di gioco, che contiene al suo interno un piccolo tesoro: le ambite banane. L’obiettivo è chiaro ma la strada per raggiungerlo è un turbinio di riflessi pronti e mani veloci. I simboli sulle carte richiamano lo stile grafico di Donkey Kong e dei suoi amici. Questo crossover non è solo un omaggio, è un’iniezione di adrenalina e umorismo, dove l’attimo di esitazione può significare l’accumulo di un’infinita pila di scarti, condannandovi alla sconfitta.

Jungle Speed Donkey Kong è la dimostrazione che non tutti i reskin sono uguali.

Il cuore pulsante di Jungle Speed Donkey Kong resta fedele alla meccanica che ha reso celebre il gioco originale ma con un’aggiunta geniale che lo eleva a un nuovo livello di frenesia interattiva: il Barile DK e le Banane. Il gioco è essenzialmente basato sull’osservazione istantanea e sui riflessi: a turno, i giocatori rivelano la prima carta dal loro mazzo di pesca, accumulandola nella loro pila degli scarti. L’azione si scatena quando due giocatori rivelano carte con lo stesso simbolo – è il momento del Duello.

Nella versione classica, il duello si risolve semplicemente afferrando il Totem di legno al centro del tavolo. Qui, invece, entra in gioco la vera innovazione: la posizione del Totem/Banana.

1. Totem sopra il Barile: questa è la modalità “classica”. Quando i simboli corrispondono e il Totem è posizionato sul coperchio del Barile, i giocatori coinvolti devono agguantare il Totem per primi. Il vincitore del duello scarta la sua pila di carte e il Totem viene spostato dal Barile al Tavolo.
2. Totem sul Tavolo: quando i simboli corrispondono e il Totem è appoggiato accanto al Barile, i duellanti non devono afferrare il Totem ma una delle piccole banane sparse intorno e infilarla all’interno della fessura del Barile DK. Il primo che riesce a “nutrire” il Barile vince il duello.

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A complicare ulteriormente le cose, ci sono le micidiali Carte Freccia. Queste carte speciali coinvolgono tutti i giocatori in una corsa per afferrare il Totem. Il Barile DK aggiunge un altro elemento tattico alla fine della partita, che può concludersi o quando un giocatore esaurisce tutte le sue carte (vincendo), oppure quando tutte le banane sono state inserite nel Barile, trasformando la vittoria in una conta finale in cui vince chi ha il minor numero di carte residue.

Jungle Speed Donkey Kong è la dimostrazione che non tutti i reskin sono uguali. Lungi dall’essere una semplice operazione commerciale, questa edizione riesce a infondere nuova vita a un classico. Mantiene intatta l’anima del party game di riflessi e schiamazzi, ma aggiunge un twist meccanico (il duello alternato tra Totem e Banana/Barile) che rende l’esperienza più dinamica, imprevedibile e, in definitiva, più divertente.
Il gioco scala perfettamente da 2 a 8 giocatori, anche se la vera magia esplode con almeno 5 o 6 persone, dove la densità di simboli scoperti aumenta esponenzialmente, portando il caos a livelli epici. È un gioco che crea risate, errori clamorosi e quell’irrefrenabile voglia di rivincita che solo i migliori filler sanno offrire. È adatto a tutte le età, con una curva di apprendimento inesistente, ma richiede una rapidità di esecuzione che mette alla prova anche i più scaltri.

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