Mangia Preda Chiama – Recensione

mangia per non essere mangiato

Mangia Preda Chiama - Recensione

Nel vasto panorama dei giochi da tavolo moderni, Mangia Preda Chiama, un gioco edito da MS Edizioni, si distingue per la semplicità della sua componente strategica e per le suo componenti, caratterizzate da materiali così unici da sembrare quasi strani… Voi siete pronti a sopravvivere?

SCHEDA MANGIA PREDA CHIAMA

Contenuto

  • 1 Regolamento
  • 25 carte Animale (5 per ogni persona): 1 orso, 1 lupo, 1 lince, 1 gufo e 1 topo
  • 25 segnalini Cibo
  • 5 carte Riassuntive

Mangia Preda Chiama – La nostra recensione

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L’ambientazione di Mangia Preda Chiama si ispira infatti alle dinamiche ecologiche di un habitat naturale, in cui i partecipanti impersonano diverse specie. Il titolo stesso è un richiamo evocativo a quella che è la catena alimentare: ogni creatura può essere predatore o preda, e la chiamata è metafora della strategia e del richiamo della natura. Non si tratta però di un gioco puramente simulativo: la componente strategica è fortemente presente e incarna il senso di adattamento. In un mondo in cui sopravvive chi riesce a comprendere il funzionamento dell’ambiente che lo circonda, Mangia Preda Chiama propone una sfida affascinante, dove l’astuzia, il bluff e la capacità di anticipare le mosse altrui diventano fondamentali.

Questo crea un interessante meccanismo alla “prisoner’s dilemma”, in cui ogni scelta è influenzata dalle aspettative sulle mosse altrui.

Dal punto di vista delle meccaniche, Mangia Preda Chiama è un gioco per 2-5 giocatori della durata media di 15-20 minuti. I giocatori vestono simbolicamente i panni di animali come orsi, lupi, gufi, linci e topi, ciascuno con il proprio posto nella gerarchia alimentare. Nonostante la brevità delle partite, l’atmosfera che si crea è tesa e immersiva, grazie anche a una presentazione visiva evocativa che richiama la bellezza (e la brutalità) della natura incontaminata.
Ogni turno si gioca in simultanea: i partecipanti scelgono segretamente una carta animale da giocare. Gli animali hanno una scala gerarchica: i predatori possono cacciare prede più piccole, ma solo se quelle sono effettivamente state giocate da altri. Se invece due o più giocatori scelgono lo stesso predatore, questo si spaventa e fallisce l’azione. Questo crea un interessante meccanismo alla “prisoner’s dilemma”, in cui ogni scelta è influenzata dalle aspettative sulle mosse altrui.

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Il sistema di punteggio è semplice: i predatori che riescono a catturare una preda guadagnano segnalini cibo. Il primo a ottenere 5 segnalini vince. Ma attenzione: scegliere un predatore quando lo fanno anche altri può portare a un nulla di fatto, mentre giocare una preda al momento sbagliato può significare perdere un turno e rischiare la cattura. Ogni turno è una sfida psicologica. Non si tratta solo di scegliere l’animale più forte, ma quello giusto in quel preciso momento. Questo rende il gioco incredibilmente tattico nonostante la sua apparente semplicità.

Dal punto di vista produttivo, Mangia Preda Chiama è un piccolo gioiello tascabile. La scatola è compatta, ben organizzata e perfetta da portare in viaggio o da utilizzare come filler tra giochi più lunghi. Le illustrazioni meritano una menzione speciale: i colori scelti per questo gioco da tavolo sono tutt’altro che banali e questo fluì regalare sia una sensazione di stracciamento sia una continua curiosità nei confronti del gioco.
Mangia Preda Chiama è un titolo che, con pochi elementi, riesce a offrire partite sempre diverse e interessanti. Il punto di forza risiede nella sua accessibilità unita a una profondità strategica che si svela lentamente, turno dopo turno. Non ci sono combo complesse, né meccanismi articolati: tutto si basa su una scelta rapida e decisiva, fatta con la giusta dose di istinto e ragionamento.

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Informazioni su Samuele "SamWolf" Zaboi 6705 Articoli

Videogiocatore da sempre, amante di boardgame, fumetti, cinema e Serie TV. Affascinato da ciò che è insolito e inusuale. Vita da nerd.
"Everybody lies. No exceptions."
Fondatore e ideatore di NerdGames.it
#powertobenerd

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