
Le cornamusa, i verdi paesaggi, Mel Gibson nei panni di William Wallace… Sono tanti i richiami che vengono in mente quando si pensa alla Scozia ma da oggi ce ne è uno nuovo: si tratta di Monsters of Loch Lomond, il nuovo gioco targato Little Rocket Games, che ringraziamo per la copia review. Pronti a difendere il vostro clan?
SCHEDA MONSTERS OF LOCH LOMOND





Contenuto
- 52 carte di gioco
- 20 carte Bonus
Monsters of Loch Lomond – La nostra recensione
Monsters of Loch Lomond non richiede lunghe sessioni di studio del regolamento, al contrario, la sua struttura è estremamente snella. Ogni round inizia con la distribuzione di quattro carte a ogni giocatore. Queste 52 carte principali possono rappresentare sia mostri (malus e poteri) che umani (aiutanti e bonus) e ciascuna reca un valore, positivo o negativo, e un’eventuale azione legata al personaggio. La vera sfida nasce dalla disposizione iniziale: due carte dovranno essere poste sopra mentre le altre due sotto e questo possono essere guardate solo dal giocatore stesso. Il giocatore quindi conosce esattamente metà del potenziale malus che incombe sul suo clan e le posizioni delle carte non possono essere cambiate.
La vera sfida non risiede nel cosa fare nel proprio turno, ma nel quando farlo e nel quanto si è disposti a rischiare.
Questo setup iniziale pone le basi per una continua dinamica di bluff e deduzione. Sapere che due delle proprie carte sono ignote costringe il giocatore a elaborare una strategia essenzialmente difensiva e reattiva, basata non tanto sulla certezza, quanto sulla probabilità. Le azioni degli avversari diventano indizi cruciali: se un rivale decide di sabotare o attaccare, sta implicitamente suggerendo di avere una qualche conoscenza (o almeno un forte sospetto) sulla presenza di mostri particolarmente pericolosi nelle carte nascoste. Questo scenario trasforma ogni turno in un esercizio di retro-ingegneria psicologica, dove l’attenzione si sposta dall’ottimizzazione pura alla sopravvivenza tattica. Durante il proprio turno è possibile pescare una carta dalla pila delle Highlands Aperte al centro del tavolo per scambiarla con una del proprio clan oppure pescare dalla pila una carta coperta, guardarla, e scambiarla mettendo la carta scambiata scoperta al centro del tavolo. In alternativa si può giocare direttamente la carta al centro del tavolo.
Se la carta giocata sulle Highlands Aperte si trova in un clan, proprio o altrui, i giocatori possono gridare Sciò! Il primo che lo fa, senza commettere errori di valutazioni, può scartare la carta doppia dal proprio clan oppure far scartare all’avversario la carta doppia, sostituendola con una propria.
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La vera posta in gioco in ogni round è la rivendicazione della libertà, rappresentata dalla meccanica del “SAORSA!” (che in gaelico significa libertà). Questa dichiarazione deve essere fatta all’inizio del proprio turno, ed è una scommessa audace: il giocatore non deve avere mostri nel proprio clan e deve essere convinto di avere il punteggio totale più basso tra tutti gli avversari. Se la chiamata è stata fatta correttamente si ottiene un bonus vittoria, in caso contrario ben 8 punti di penalità. Nonostante la semplicità del flusso di gioco, la strategia non è affatto superficiale. Monsters of Loch Lomond ricompensa la conoscenza delle carte e l’uso intelligente delle combinazioni. L’obiettivo non è solo minimizzare il proprio malus, ma creare massicci swing di punteggio a danno degli avversari.
Il gioco dimostra la sua massima efficacia e il miglior equilibrio strategico in un intervallo specifico di giocatori. L’esperienza ideale si colloca tra i 4 e i 5 partecipanti. In questo scenario, l’interazione è sufficientemente alta da rendere il griefing e la deduzione significativi ma non così caotici da vanificare ogni sforzo strategico. La possibilità di spingere i mostri su più obiettivi rende il gioco bilanciato e la caccia al punteggio più basso intensa.
Monsters of Loch Lomond si afferma come un eccellente esempio di come la profondità strategica possa emergere da un regolamento di estrema semplicità. Non è un gioco basato sulla memorizzazione delle regole ma sulla maestria psicologica: la vera sfida non risiede nel cosa fare nel proprio turno, ma nel quando farlo e nel quanto si è disposti a rischiare.
I punti di forza di Monsters of Loch Lomond sono la tensione costante, l’alta interazione diretta (che non tutti i gruppi apprezzano, ma che qui è centrale), l’integrazione tematica riuscita e un notevole fattore di rigiocabilità assicurato dalla varietà delle carte e delle combinazioni tattiche. È un filler che offre ben più di quanto la sua scatola compatta lasci intendere, trasformando una semplice distribuzione di carte in una lotta tra clan per la supremazia sulle acque misteriose di Loch Lomond.
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Summary
Consigliato caldamente a chi cerca un gioco di carte rapido e che non teme l'interazione diretta e aggressiva. È particolarmente indicato per i gruppi di 4 o 5 giocatori, dove l'elemento deduttivo e la possibilità di sabotaggio raggiungono la loro massima espressione. Il gioco regala la sua massima soddisfazione quando si riesce a leggere con precisione la mano nascosta di un avversario, costringendolo al fallimento o anticipandolo di un soffio nella rivendicazione della libertà.
- Giocabilità7.4/107.4/10
- Scalabilità7.8/107.8/10
- Rigiocabilità7/107/10
- Qualità dei materiali7.3/107.3/10

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