Dario Argento Panico – Recensione

un’opera ambiziosa, accattivante e imperdibile

Dario Argento Panico - Recensione

“Il panico è qualcosa di inspiegabile, che ti prende e ti porta in una dimensione che non sai, che non riesci a dominare”.  Simone Scafidi racconta – e dirige – uno dei più grandi registi di tutti i tempi. Un film imperdibile.

Dario Argento Panico – La nostra recensione

Dario Argento vuole generare il panico negli spettatori. Cos’è il panico per il Maestro è citato sopra ed è un ottimo biglietto da visita per i pochissimi che non conoscono Dario Argento e vogliono comprendere il suo cinema. 

Simone Scafidi, dopo l’ottimo Fulci for Fake, accetta la sfida e realizza uno straordinario documentario su Dario Argento; si tratta di un’opera corale che permette di conoscere la storia del regista e di Dario a 360°, grazie agli aneddoti personali, ma soprattutto alle tante testimonianze familiari a partire dalle figlie Fiore e Asia, diventate anche artiste per loro padre. I racconti di Asia, nel quarto e ultimo capitolo del film, sono particolarmente toccanti, intimi e ricchi di emozioni, donando delle sfumature maggiori al rapporto con Argento padre e Argento regista. 

Anche la sorella di Dario, Floriana, e la prima moglie Marisa Casale partecipano al progetto e – senza retorica – donano visioni personali che permettono agli spettatori la particolarità di vivere con un uomo mite che dietro alla macchina da presa dà voce ai suoi incubi e pensieri più cupi. 

Il collega Michele Soavi parla di Dario Argento come di un leone nel cinema e un agnello nella vita; Luigi Cozzi e Lamberto Bava ne esaltano il lavoro, ricordandoci come culturalmente Argento sia diventato il simbolo di un genere narrativo. Inoltre, è riuscito, grazie al suo grande successo, a donare maggior visibilità alla figura del regista, un po’ come fece Alfred Hitchcock un decennio prima. Immancabile la presenza di Dario Simonetti, mente e frontman dei Goblin, che racconta la bellezza della sperimentazione, di dare un colore in più a un film attraverso la musica. 

C’è spazio anche altri suoi storici collaboratori (lo sceneggiatore Franco Ferrini, l’attrice Cristina Marsillach) e per i registi che hanno tratto ispirazione e raccontano l’importanza di Argento per la loro (brillante) carriera: Il Premio Oscar Guillermo Del Toro (Il Labirinto del Fauno, la Forma dell’Acqua), Gaspar Noé (Irreversibile) e Nicolas Winding Refn (Drive), coinvolti dal produttore esecutivo Manlio Gomarasca.

Nei contenuti extra, Scafidi spiega la scelta degli intervistati, ma soprattutto la quantità: è importante che avessero il tempo di esprimere il loro pensiero. Commovente l’atteggiamento di Del Toro, ma niente spoiler in proposito.
Ai filmati d’epoca e alle varie interviste, si unisce una parte mockumentary con protagonista Dario Argento, ospite di un albergo, alla ricerca di ispirazione per il suo futuro lavoro. Una scelta interessante, che integra il racconto di una storia vera ed intensa.

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Informazioni su Mauro Orsi 157 Articoli

Lettore compulsivo, appassionato di cinema e musica. Ama le storie: raccontate, vissute, disegnate, cantate, scritte o sognate. Insomma di tutto, un po'(p).

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