
Articolo a cura di Davide Passoni
Trama: la famiglia Dalton conosce la famiglia Field in vacanza in Italia. A differenza di quello che succede con gli amori estivi che nascono e finiscono ad agosto, i Dalton vengono invitati per un weekend di amicizia e benessere nella fattoria Field. Ovviamente niente è come sembra e i Dalton saranno trascinati in una spirale di delirante violenza.
La mia sinossi distorta: una famiglia con problemi di coppia ha bisogno di incontrarne una di assassini psicopatici per ritrovare il proprio equilibrio e dimenticare un tradimento.

Speak no Evil – La nostra recensione
Tempo fa mi è capitato di vedere un video comparativo tra la Fanta prodotta in America e quella prodotta in Europa: la versione made in USA della famosa bibita all’arancia inventata in Italia nel 1955 ha ingredienti diversi, che nel nostro vecchio continente sono vietati, il colore è più intenso, quasi fluorescente, e la quantità di zucchero è decisamente più elevata. Il primo pensiero che ho avuto guardando il remake di Speak no evil firmato da Hollywood è stato quello: più zucchero (di più, di più), più coloranti, meno arance.
Se nella versione originale del film l’ansia è una lenta discesa verso il baratro, in un permanente senso di impotenza e spaesamento, qui tutta la sceneggiatura si siede, annoia. Sia chiaro, nemmeno l’originale spicca per azione e scene mozzafiato, ci si concentra del tutto sull’aspetto psicologico della vicenda: nonostante mi sia piaciuto non è un film che riguarderei con serenità.
La visione è stata difficile per ritmo, ma soprattutto per il disturbo che crea. La versione americana, invece, mette una croce sopra un eventuale rewatch proprio per l’effetto soporifero: dialoghi e situazioni che replicano sempre la medesima dinamica tra i personaggi. Paddy (James McAvoy), potenziato muscolarmente come l’Orda che ha interpretato in Split e Glass di M. N. Shyamalan, si ripete in una serie di opinioni volutamente esagerate e spiazzanti, salvo poi gridare allo scherzo nel momento in cui la famiglia Dalton mostra sgomento. Non mancano nemmeno gli attimi di furia, giustificati da quella che viene raccontata come un’infanzia terribile. E lo schema è lo stesso, scena dopo scena, inganno dopo inganno. E così Paddy e Ciara Field riescono a plagiare una famiglia dietro l’altra, fino ai Dalton. Ma l’inganno non attecchisce sullo spettatore.
Il film si risolleva nella seconda metà, quando stravolge la sceneggiatura originale e abbandona il copione europeo per tornare nella confort zone registica degli horror targati BlumHouse. Nei contenuti extra del blu-ray troviamo il trailer, un brevissimo making of con le interviste ad attori e regista, e infine un interessante approfondimento sul set, un’unica location per riprese interne ed esterne, ovvero una fattoria abbandonata e tirata a nuovo per il film.
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Summary
Perché guardarlo: è sempre interessante trovare le differenze, vedere come vengono rimaneggiate le scene, interpretate diversamente le atmosfere. Qualche dialogo si fa più esplicito, a volte ridondante, a volte più approfondito. Può essere uno spunto di riflessione in più sul tema.
- Trama3/103/10
- Regia7/107/10
- Personaggi5/105/10
- Colonna sonora5/105/10
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