The House of the Devil – Recensione

90 minuti di tensione

The House of the Devil - Recensione

Mentre nelle sale ci prepariamo a vedere MaXXXine, Midnight Factory propone la versione home video di una delle prime opere di Ti West; un film solido, divertente che non si limita ad omaggiare gli horror degli anni ‘80.

The House of Devil – La nostra recensione

Quanti sono saliti sul carro di Ti West, dopo aver visto  X – A sexy horror story e Pearl? Grazie a questi due titoli, usciti nelle sale due anni fa, West è diventato noto al grande pubblico, un riferimento del genere. 

I film citati sono i primi due capitoli della trilogia di X, che si concluderà quest’anno con l’uscita di MaXXXine nelle sale. Le tre pellicole sono autoconclusive, ma sono legate da un fil rouge, come la scelta di una protagonista femminile o – usando un eufemismo  – le loro modalità di emergere nel mondo dello spettacolo. Non vi resta che guardarli per  scoprire o approfondire lo stile e il lavoro di Ti West e salire sul carro!

Mi approccio, dunque, alla visione di House of the Devil (2009) con curiosità, per scoprire i primi passi di West nella sua prima produzione dal discreto budget (stando alle fonti non verificabili sul web, circa un milione di euro). Come consuetudine, il dvd è accompagnato da un libretto di approfondimento curato dalla redazione di Nocturno con approfondimenti e un’intervista a Ti West, regista e sceneggiatore del film che permettono di addentrarsi meglio nelle atmosfere del film.

Il titolo richiama due temi cardine del cinema horror degli anni ‘70 e ‘80: la casa, intesa come ambiente claustrofobico, pericoloso, inquietante e il satanismo. Il Diavolo, figura da adorare e celebrare attraverso dei sanguinosi riti è un trend topic del cinema horror. Negli anni 80 si giocava molto su questo aspetto del satanismo, stimolando ( e sbeffeggiando) i timori degli americani di provincia. Oltre ai contenuti, il film è girato come se fosse effettivamente una produzione degli Eighties: nella fotografia, nel linguaggio,nella musica, nell’estetica e nella caratterizzazione dei personaggi. A inizio film, la scritta in sovraimpressione segnala che il film si ispira a fatti realmente accaduti. Non è così: era un escamotage utilizzato nelle produzioni indipendenti.

La protagonista del film è Samantha, una ragazza ingaggiata telefonicamente da un uomo misterioso attraverso delle strane telefonate. Giunta sul posto, scopre che dovrà occuparsi dell’anziana suocera dell’uomo. Samantha è perplessa, ma su suggerimento dell’amica Megan, accetta, anche grazie alla cospicua cifra offerta dal padrone di casa. Sarà l’inizio di una serata spaventosa.

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Informazioni su Mauro Orsi 146 Articoli

Lettore compulsivo, appassionato di cinema e musica. Ama le storie: raccontate, vissute, disegnate, cantate, scritte o sognate. Insomma di tutto, un po'(p).

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