The Prodigy – Il figlio del male | Recensione

Tutto bene, Miles?

The Prodigy - Il figlio del male | Recensione

Non so quale sia il vostro pensiero a riguardo, ma secondo me, se siete degli assidui frequentatori di sale cinematografiche, è un’ottima mossa, anche per chi non è un appassionato del genere, concedersi qualche titolo riconducibile al genere horror. Quest’anno hanno attirato la mia attenzione: The Nun che mi ha molto deluso, Overlord che mi ha molto divertito e Suspiria che mi ha incantato e che consiglio assolutamente di recuperare. Questa settimana ho avuto l’opportunità di guardare The Prodigy – il figlio del Male, terzo film di Nicholas McCarthy (The Pact).

Il piccolo Miles

Il protagonista della vicenda è il piccolo Miles (davvero ottima l’interprazione di Jackson Robert Scott, il Giorgie del recente IT), un bambino prodigio che dimostra fin dai primi anni di vita grandi capacità intellettive, che si scontrano però con le sue evidenti difficoltà nel relazionarsi con i coetanei. Crescendo poi, gli strani comportamenti di Miles aumentano, destando delle perplessità nei suoi genitori. Il bambino, che ora frequenta la scuola, ha dei violenti gesti di rabbia verso i compagni di classe e anche il suo sonno é spesso agitato. Il punto più inquietante, però, è che Miles, al termine dei suoi scatti d’ira, non ricorda nulla di ciò che è accaduto. La madre di Miles, Sarah, (Taylor Shilling, la Piper di Orange is the new black) decide di indagare sulle cause di questi comportamenti anomali del figlio.

Il giudizio

Come anticipato, il film è gradevole e si lascia guardare volentieri; il merito va soprattutto alle ottime performances dei protagonisti e alla regia di Nicolas McCarthy, capace di tenere lo spettatore sul filo del rasoio per tutta la durata del film.

La colonna sonora è di Joseph Bishara, autore delle musiche di franchise di successo come The Conjuring e Insidious. Anche in questa pellicola il suo lavoro è notevole e fa  trasparire l’amore del compositore per il genere horror; emerge in maniera netta la sua capacità di tessere melodie capaci di intersecarsi perfettamente con l’incedere della storia. In conclusione, The Prodigy non è un capolavoro, ma sicuramente è un buon film d’intrattenimento, ideale per passare una serata senza troppe pretese, ma sicuramente con qualche brivido.


Informazioni su Mauro Orsi 135 Articoli

Lettore compulsivo, appassionato di cinema e musica. Ama le storie: raccontate, vissute, disegnate, cantate, scritte o sognate. Insomma di tutto, un po'(p).

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