Terxo – Recensione

Il gioco difficile più facile del mondo

Terxo - Recensione

SCHEDA GIOCO

Contenuto

  • Regolamento
  • 27 dadi

Quante volte, durante un momento di noia, abbiamo preso un foglio (o una lavagna, fate voi) e abbiamo iniziato una partita a tris, insomma, quel famoso gioco con cerchi e croci. Beh, grazie a un’idea di Simone Paganoni, ora possiamo dire addio al vecchio tris e catapultaci, letteralmente, in una nuova dimensione.

Terxo è il gioco in scatola (1-4 giocatori) che vi porterà a ripensare il famoso tris sfruttando tutte le dimensioni attorno a voi. Dopo l’intervista esclusiva con il suo autore, e dopo qualche partita, è arrivato il momento di scoprire insieme cosa pensiamo di Terxo nella nostra recensione.

Tris al cubo

Terxo è un boardgame di estremamente facile assimilazione ma non per questo sarà facile raggiungere la vittoria. Lo scopo del gioco, comune a tutti i giocatori, è quello di costruire un cubo 3x3x3: questo cubo è composto da 27 dadi di diverso colore (possono essere arancioni, viola o verdi) e ognuno di questi riporta sulle sue facce un simbolo (cerchio, croce oppure un puntino). Durante il proprio turno, ogni partecipante dovrà collocare uno di questi dadi e scegliere quale passare al giocatore successivo. Questo turni andranno a susseguirsi fino a quando il cubo 3x3x3 non sarà completato. 

Ma come si vince a Terxo? Quando il cubo è completo, il giocatore che ha ottenuto più tris di simbolo (tre cerchi, croci o puntini), colore (tre dadi dello stesso colore) o colore del simbolo. Questa è l’idea innovativa che caratterizza Terxo, un gioco che saprà farvi spremere le meningi più di quanto possiate mai pensare prima di giocare.

Terxo - Recensione

Per riuscire a ottenere la vittoria – i punti si accumulano turno su turno – non solo sarà fondamentale scegliere dove posizionare bene il dado che ci viene assegnato (cercando di avvantaggiare noi senza favorire chi ci segue) ma sarà importantissimo scegliere quale dado passare. In poche parole, bisogna riuscire a superare lo scoglio della bidimensionalità ed entrare nelle tre dimensioni: non basterà fare tris in verticale o in orizzontale, come se avessimo di fronte un pezzo di carta qualsiasi, ma si dovrà fare i conti anche con la profondità. Questo elemento è quello che maggiormente stravolgerà il vostro modo di pensare e servirà qualche partita per entrare nella giusta ottica (letteralmente) di Terxo.

Se vi troverete a ruotare attorno al cubo, cercando di scovare potenziali tris da comporre, sappiate che non c’è nulla di strano. Cercare di analizzare tutte le prospettive possibili vi aiuterà a calarvi meglio nelle dinamiche del gioco. 

Trovare dei difetti a Terxo non è facile: la qualità dei dadi è ottima e la scelta di realizzarli in legno ne scongiura eventuali danni (attenzione però a non perderli!) e il sacchetto che li racchiude è ovviamente facile da trasportare. Il gioco si presta per natura a essere portato ovunque – a patto di avere un piano stabile su cui costruire il cubo – occupando il minimo ingombro possibile. Il numero massimo di giocatori, quattro, può sembrare esiguo ma questo permette a tutti di aver un adeguato numero di turni per potersi giocare la vittoria. Con un numero maggiore di partecipanti e con gli stessi dadi questo naturalmente andrebbe a perdersi. Per lo stesso motivo, giocare in 2 on in 3 può essere più appagante per il semplice fatto che si giocheranno un maggior numero di turni e di dadi.

Terxo, ingegnoso, magnetico e sorprendente, attualmente è autoprodotte dall’autore e se volete provare a cimentarvi con la sua creazione non dovete fare altro che contattarlo


Informazioni su Samuele "SamWolf" Zaboi 5293 Articoli

Videogiocatore da sempre, amante di boardgame, fumetti, cinema e Serie TV. Affascinato da ciò che è insolito e inusuale. Vita da nerd.
"Everybody lies. No exceptions."
Fondatore e ideatore di NerdGames.it
#powertobenerd

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