Monster Hunter: World – Recensione

Si va a caccia di mostri!

La notte è calma, all’apparenza normale, una come tante altre. La realtà però è differente perché qualcosa è diverso, qualcosa sta cambiando. L’aria è frizzante e il nuovo avanza all’orizzonte. I Draghi Anziani stanno compiendo la loro traversata verso il Nuovo Mondo. La Gilda dei Cacciatori deve indagare e partire alla volta di queste nuove terre e capire il perché di questo epocale avvenimento. Salpate verso un nuovo futuro, nuove avventure e nuove creature.
Benvenuti a Monster Hunter: World.
Monster Hunter World - Recensione
Un nuovo inizio
Tutto è iniziato qualche mese fa quando, in occasione dell’E3 2017 è arrivato l’annuncio, a lungo atteso e sperato. Monster Hunter, la serie di successo targata Capcom, sarebbe arrivata con un nuovo capitolo ma, cosa più importante, avrebbe abbandonato le console portatili (su cui ha spopolato nelle terre del Sol Levante) per approdare su PlayStation 4 e Xbox One. Una piccola rivoluzione, un cambio di rotta netto e con delle naturali conseguenze.
Per questo motivo è doveroso fare le dovute distinzioni: i giocatori di Monster Hunter: World si dividono in due grandi filoni, i neofiti della serie (come il sottoscritto) e gli utenti già navigati, che già conoscono e hanno spolpato negli anni la saga, uccidendo mostri su mostri a ripetizione. Questo approccio da parte di Capcom, volutamente aperto a un pubblico più ampio, ha fatto sorgere nei giocatori esperti una domanda: Monster Hunter è diventato più semplice?
La risposta, nonostante sia la mia prima volta con la serie, è facilmente intuibile ed è no. Monster Hunter: World è un gioco incredibilmente equilibrato che riesce a dare un grandissimo senso di soddisfazione e appagamento. Quel senso di realizzazione che ti porta a dire “ce l’ho fatta” o a esultare quando viene sconfitto un boss. Sì, perché il titolo Capcom alla fine si snocciola in questo apparente “semplice” meccanismo: andare a caccia di mostri e ucciderli come se non ci fosse un domani.
In Monster Hunter: World non ci saranno punti esperienza o un albero abilità da far crescere e sviluppare. Ci sono solo creature da uccidere, raccoglierne i pezzi (letteralmente), craftare nuove armi e ripartire alla volta di una caccia.

Astera ti aspetta
Tutto parte e tutto ritorna ad Astera, questo villaggio che è in grado di offrire tutto quello che un Cacciatore può desiderare. Una fonderia dove forgiare la propria arma scegliendo tra le 14 tipologie disponibili. Queste a loro volta si ramificano ulteriormente per creare una numero di possibilità decisamente ampio, quasi infinito. Non mancano gli studiosi che si occupano delle creature di queste terre oppure la mensa: storico luogo dove rifocillarsi prima di partire per la caccia. In Monster Hunter: World non si è mai soli durante il viaggio per il Nuovo Mondo (tra insetti guida e Palico) che, doveroso precisarlo, non è propriamente un open world. Le aree da esplorare, benché ampie, sono comunque delimitate e ricche di indizi, segreti e meraviglie da scoprire. Il mondo di MHW è infatti ottimo anche sotto il punto di vista del comparto tecnico e grafico. Il lavoro di Capcom, va detto, non segna certamente un nuovo punto di riferimento per il mondo dei videogiochi ma è senza dubbio un nuovo punto di partenza per la serie che, verosimilmente, difficilmente abbandonerà le console casalinghe di casa Sony e Microsoft, inseguite tanto a lungo e in grado di dare grandi riposte, sia dal pubblico sia dalla critica. Abbandonate quindi l’idea di dover affrontare un gioco alla “The Witcher”. Monster Hunter: World è altro, è qualcosa di unico nel panorama videoludico attuale. È un continuo susseguirsi di sfide, di botte da orbi, di raccolta di materiali, di armi sempre più forti e, ovviamente, di nemici sempre più ostici.
La progressione non comporta un ostacolo: non sarete catapultati improvvisamente contro colossi insormontabili ma, certamente, se conoscete già la serie e avete masticato mostri per decenni, l’approccio sarà sicuramente più agevole ma non per questo con meno difficoltà.
Monster Hunter World - Recensione
Mondo ricco, mi ci ficco
Monster Hunter: World è, senza ombra di dubbio, uno dei migliori titoli di questo inizio anno. Solo il tempo potrà dire se il gioco Capcom potrà essere inserito tra i migliori assoluti di questo 2018 ma le premesse ci sono sicuramente. Tecnicamente, forse è vero, non siamo di fronte a un titolo eccelso dal momento che l’impressione è che i modelli poligonali siano rimasti legati, parzialmente, ai modelli poligoni dei giochi per console portatili. Diverso il discorso per quanto riguarda la fauna e i mondi di MHW, dove la cura per i dettagli e per le ambientazioni non hanno nulla da invidiare a niente e nessuno. Monster Hunter: World, onestamente, non è un gioco che si acquista per la grafica ma per altri motivi, frutto della ricchezza e delle qualità del titolo Capcom. Poco importa se magari a livello di trama il titolo lascia a desiderare (talvolta la storia pare essere più un pretesto che altro ma senza cadere mai nel banale o nel ridicolo) senza addentrarsi troppo in profondità, ma il gameplay, il dover studiare attentamente le proprie mosse, il dover imparare a utilizzare le proprie armi e quel fantastico senso di sfida rendono Monster Hunter: World un piccolo gioiello consigliato a tutti, neofiti o cacciatori già navigati.


“Monster-Hunter-World”


Informazioni su Samuele "SamWolf" Zaboi 5371 Articoli

Videogiocatore da sempre, amante di boardgame, fumetti, cinema e Serie TV. Affascinato da ciò che è insolito e inusuale. Vita da nerd.
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Fondatore e ideatore di NerdGames.it
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