
Ambientato in un’epoca che ricorda il Sette-Ottocento, The ugly stepsister narra la storia di Cenerentola da un punto di vista nuovo, quello della sorellastra. Elvira è una giovane donna che, dopo il matrimonio della madre con un nobile, viene subito colpita dalla bellezza della sorellastra Agnes (Cenerentola). Infatti, Elvira sa bene cosa voglia dire essere “brutta” in una società in cui vince sempre la bellezza. Sua madre la considera una buona a nulla tanto che, nel tempo, dimostra di essere disposta a tutto pur di rendere la figlia “presentabile”.

The Ugly Stepsister – La nostra recensione
Il film è un’interessante reinterpretazione dark della fiaba di Cenerentola. Unisce elementi grotteschi che strizzano l’occhio al body horror e al gore, senza mai perdere un tocco di humor nero.
Racconta la storia di una giovane che è disposta ad annullarsi e ferirsi pur di conquistare il cuore del principe, visto come obiettivo di vita, nonostante lui la umili con freddezza.
Ci mostra la crudeltà di un mondo che obbliga le donne ad apparire belle oltre ogni limite ragionevole.
Sottoposta a vere e proprie torture da parte della madre, Elvira non trova la forza di opporsi, convinta che l’unico modo per avere un posto nella società sia riscattarsi tramite il suo aspetto.
Il film rappresenta una critica vivida e senza filtri all’ossessione per la bellezza. Avete presente il modo di dire “chi bella vuole apparire, un po’ deve soffrire”? The ugly stepsister lo rende vivo e lo porta in scena senza filtri. Ci mostra la crudeltà di un mondo che obbliga le donne ad apparire belle oltre ogni limite ragionevole. Elvira sarà infatti sottoposta a tutto pur di poter sposare il principe: da un naso rotto a un piede mozzato.
Le donne vengono mostrate come pura e semplice mercanzia, che esiste per il piacere maschile. Il debutto, per esempio-in modo pietrificante, prevede che vengano presentate come cagnolini ad una fiera. Questa spirale ossessiva per la bellezza si rivela, in realtà, un turbine di dolore e mostruosità. Annullando la persona a favore dell’aspetto, il processo renderà la giovane un vero e proprio mostro. Eppure, sarà solo al termine della sua trasformazione in creatura grottesca, che le si paventerà la possibilità di tornare a essere libera. Il vero orrore é dunque la pressione morbosa per l’aspetto che le donne fronteggiano.
Il ritmo mi è sembrato inizialmente un po’ lento. Però, con il proseguire della storia, ho sentito un sensibile miglioramento. Le inquadrature mi hanno ricordato i film horror italiani anni ‘70/’80; ho trovato somiglianza anche nella colonna sonora. Affianco alla musica classica, infatti c’è un sapiente uso di elettronica. Synth e suoni distorti sono usati per sottolineare l’orrore delle scene e concorrono a creare un ottimo effetto di inquietudine.
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Il disgustoso, come anticipato, c’è, ma ad un livello che potrebbe essere adatto anche ad un pubblico più vasto. The ugly stepsister riesce dunque a mescolare perfettamente la brutalità delle scene con un tocco soft di humor, il tutto condito da una scenografia molto accurata. Di fatto, si potrebbe dire che è un horror in costume: vi è molta cura a livello estetico, che ben si fonde con una recitazione precisa ed emozionante. Possiamo infatti sentire la rabbia e l’umiliazione di Elvira. I costumi poi, le acconciature ed i gioielli sono scelti in modo molto preciso, veramente ben fatti e curati. Centrale è poi la preparazione di un balletto di danza classica, che aggiunge un tocco fiabesco nonostante le urla di dolore della protagonista.
Più Elvira percorre la spirale ossessiva verso la bellezza, più il suo corpo si disintegra e la follia la cattura, portando anche noi ad inorridire di fronte a scelte tanto assurde.
Insomma, un film ben fatto e non banale, che strizza l’occhio ai grandi horror italiani nella regia. Un titolo che mostra il lato oscuro della vanità, facendoci riflettere su un tema che rimane, purtroppo, attuale.
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Summary
Un twist dark sulla fiaba di Cenerentola, The ugly stepsister ci mostra una ragazza alle prese con una società ossessionata dalla bellezza, pronta a tutto pur di migliorare il suo aspetto, fino a vere e proprie torture. Il mix prevede scene da opera in costume con un taglio grottesco e un dose di dark humor, rendendolo un horror adatto anche al pubblico più generale.
- Trama7/107/10
- Regia8/108/10
- Colonna sonora8/108/10
- Personaggi7/107/10

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