The Wicker Man – Recensione

Un tesoro da scoprire

The Wicker Man - Recensione

Midnight Factory l’ha combinata grossissima!! In occasione del cinquantesimo anniversario dalla sua realizzazione, arriva finalmente anche in Italia il capolavoro di  Robin Hardy, con Christopher Lee, che lo ha definito il suo film preferito. 

The Wicker Man – La nostra recensione

Quando gli Iron Maiden scrissero The Wicker Man nel 2000 in occasione del nuovo album Brave New World, l’attenzione dei meno attenti era incentrata sul rientro del loro lead singer Bruce Dickinson. I più nerd, istruiti e appassionati avranno colto il riferimento al capolavoro di Robin Hardy, sceneggiato da Anthony Shaffer, ispirandosi al romanzo The Ritual. Io ci ho messo solo ventitré anni a scoprirlo, meno della metà per vedere ufficialmente arrivare sugli scaffali reali e virtuali dei rivenditori. Meglio tardi che mai, no? 

Stupidaggini a parte, arriva finalmente in Italia un film strepitoso e sicuramente seminale per il cinema europeo di genere. Horror, thriller, giallo, esoterismo, grottesco, paganesimo si uniscono alla perfezione in un progetto coraggioso. Ogni grande opera riesce a onorare il genere a cui viene ricondotto. 

Il film è ambientato sull’isola di Summerisle, dove un sergente di polizia indaga sulla presunta morte di Rowan Morrison, dodicenne scomparsa da diversi mesi. Il sergente è Neil Howie, poliziotto serio, ligio alle regole e devoto cristiano. Oltre alla resistenza degli abitanti dell’isola – madre di Rowan compresa – Howie si trova molto in difficoltà ad ambientarsi sull’isola. Usi e costumi degli abitanti sono molto lontani dal cristianesimo, a partire dal rapporto con la sessualità. Le persone eseguono spesso rituali nudi, è facile imbattersi in rapporti sessuali promiscui per le vie della città, soprattutto alla sera. Anche i bambini vengono educati in questo modo, a partire dal loro simbolo religioso, l’Albero di Maggio, che fa riferimento all’organo maschile, come insegnato a scuola. 

Tutto questo è troppo per Howie, il rifiuto della religione cristiana a favore di un paganesimo più libertino e corrotto che va a inquinare la loro moralità mette seriamente in crisi il poliziotto. Neanche l’incontro con Lord Summerisle, capo della comunità interpretato da quel gigante della storia del Cinema che è Christopher Lee, gli è da aiuto. Anzi, è la goccia che fa traboccare il vaso. 

Howie trova la tomba di Rowan, ma ottenuto il permesso di riesumare il cadavere, trova nel feretro il cadavere di un coniglio. Inoltre si sta avvicinando la Festa di Maggio, in cui si onorare il raccolto di frutta e verdura, sempre abbondante sull’isola nonostante il clima scozzese poco adatto all’agricoltura. 
Probabilmente a qualcuno di voi sarà tornato alla memoria MidSommar e qualche ingrediente del cinema di David Lynch. Il film, in novanta minuti affronta su diversi piani temi trasversali. 

Il Sergente Howie (un ottimo Edward Woodward) rappresenta la tradizione, il conservatorismo dei valori tradizionali contro una cultura che negli anni ’70 andava a ad unire il movimento hippy, le filosofie orientali e la libertà sessuale. Allo stesso tempo è anche simbolo di integrità, amore e fedeltà, aspetto che emerge soprattutto nel suo rapporto con Willow (Britt Ekland), l’Afrodite dell’isola, ragazza bellissima alla quale si “sacrificano” più uomini (Sì, parliamo di sesso). Il suo ballo nudo causò la censura del film, ma fortunatamente questa straordinaria opera può essere trasmessa ai posteri. 

Un altro tema forte è il tema della religione e il rapporto con un mondo che cambia. Difficile tuttora capire se sia evoluto o meno, ma cinquant’anni dopo possiamo riportare il dato che la battaglia tra religione e laicità prosegue. Ma non è questo il momento e il luogo per parlarne.

Torniamo al film.

Un casting azzeccato, una sceneggiatura forte e una regia dinamica sono rafforzate dal particolare utilizzo della musica. Spesso infatti, gli abitanti dell’isola si esprimono con il canto per festeggiare, pregare, sedurre. L’effetto è decisamente ipnotico e si scontra perfettamente con la spigolosa personalità di Howie. 
Una comunicazione dovuta: il film, nella versione dvd, è in lingua originale (quindi inglese) sottotitolato. Al di là dell’eterna disputa tra chi guarda solo in originale e chi con il doppiaggio, la scelta di Midnight favorisce il coinvolgimento dello spettatore e la recitazione intensa dei personaggi. Inoltre i contenuti extra del DVD permettono di approfondire e cogliere meglio tutti gli aspetti della produzione.

L’avvento dello streaming ha un po’ penalizzato la diffusione dell’home video, riducendo anche la parte dei contenuti speciali. Fortunatamente non è così in questa occasione, trattandosi di un’opera storica che attirerà il pubblico più cinefilo e sfuggente.

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Informazioni su Mauro Orsi 137 Articoli

Lettore compulsivo, appassionato di cinema e musica. Ama le storie: raccontate, vissute, disegnate, cantate, scritte o sognate. Insomma di tutto, un po'(p).

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