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Benvenuti in Kosovo – Recensione

Benvenuti in Kosovo - Recensione

Magic Press pubblica un fumetto coraggioso, potente e necessario per dare luce alla situazione nell’ex Jugoslavia, sfociata nella guerra dei Balcani dei primi anni ‘90, fino ad arrivare alla guerra in Kosovo e agli strascichi attuali tra le diverse popolazioni, tutte contemporaneamente vittime e carnefici.

Benvenuti in Kosovo – La nostra recensione

Il libro si apre con la prefazione del giornalista Toni Capuozzo, dalla quale condivido una delle tante frasi significative scritte: “Dalle guerre nessuno esce innocente”.
Un concetto chiaro, non banale e diretto, soprattutto quando si tratta di un conflitto fratricida come quello avvenuto nella zona balcanica, dove Serbi, Croati, Rom, Albanesi, Musulmani e Ortodossi hanno interrotto la loro convivenza per avviare un pesante scontro che ha portato alla disgregazione della Jugoslavia.

Riviviamo gli avvenimenti storici grazie alla vicenda del protagonista, Dimitri, trasferitosi in Italia, che sta rientrando a Mitrovica per il funerale del padre, con il quale non parlava da anni.
Durante il viaggio in treno di Dimitri, si risvegliano ricordi, spesso traumatici, della giovinezza, dove si intrecciano i classici timori dell’adolescenza con i traumi dovuti a drammi familiari e traumi veri e propri. Spiccano tre figure importanti nei flashback del ragazzo: l’amico Kledi, gigante buono che difendeva l’esile e pacato Dimitri dai bulli e dai prepotenti, la sorella Dragana, animo gentile e sensibile, nonché amore giovanile di Kledi e il padre di Dimitri, becchino della città, molto duro con il figlio per il suo carattere debole. 

Dimitri incontra sul treno un vecchio di origine serba, che a sua volta condivide con il protagonista i suoi ricordi della guerra, esprimendo “la sua opinione su tutte le figure storiche coinvolte, dal Generale Tito a Bill Clinton. 
La vicenda narrata nel libro non si limita a richiamare solo episodi del passato dei due personaggi, ma si sviluppa anche nel tempo narrativo, con conseguenze anche per i due uomini…

Spesso l’estate é sinonimo di leggerezza e disimpegno, ancora di più dopo l’ultimo anno e mezzo di Covid, ma non per forza deve essere così. Sicuramente “Benvenuti in Kosovo” deve esserci all’interno della vostre letture.

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