Gli scapestrati della linea gotica – Recensione

Un tuffo nella storia

Gli scapestrati della linea gotica - Recensione

Gli scapestrati della Linea Gotica è un racconto sulla guerra e sulla Resistenza, ma anche sulle persone che hanno vissuto quel periodo. L’opera infatti non si limita ai fatti storici, ma ce li fa rivivere attraverso lo sguardo di un gruppo di ragazzini, facendoci così empatizzare con loro.

Gli scapestrati – La nostra recensione

Il racconto ha una struttura che ricorda il Decameron. Non parla direttamente della guerra e della Resistenza, che fanno invece da cornice per raccontare la vita dei protagonisti e delle protagoniste. Questo è sicuramente un grande pregio della narrazione. Facendo emergere i fatti storici dalle avventure dei personaggi, riesce a fondere in modo sapiente la grande Storia, quella collettiva, con la “micro” storia, quella individuale. In questo modo il lettore si trova ad apprendere e rivivere i fatti narrati senza avvertire mai la pesantezza di un racconto didascalico.

Un’ottima scelta narrativa che, unita al mezzo del fumetto, si rivela uno strumento efficace per avvicinare anche i più giovani alla storia al di là dei manuali scolastici. Le immagini possono infatti mostrare e far percepire il peso di alcuni avvenimenti con un potenziale unico. Attraverso il racconto di una delle protagoniste, Nilde, staffetta partigiana, il lettore rivive la strage di Sant’Anna. Con l’uso del flashback e del vedo non vedo, anche in poche pagine si riesce a percepire il dolore e la gravità dell’evento.

Gli scapestrati della Linea Gotica si profila quindi come un racconto corale, che indaga anche cosa voglia dire essere un bambino e un giovane in un periodo tanto difficile. Se è vero che il lettore riesce a percepire la drammaticità del momento storico, lo sguardo dominante non è solo drammatico.
Attraverso i giochi e le avventure dei ragazzi, il lettore scopre altresì cosa voglia dire crescere in un contesto tanto difficile, attraverso lo sguardo di chi lo vive e vorrebbe poterne prendere il meglio. Ci viene mostrato un lato più umano e scherzoso. Non ci sono immagini stereotipate e questo concorre a restituire un’immagine meno artificiosa e più umana dei protagonisti, che si sentono ancor più vicini.

In generale lo sguardo non è mai forzato, ma nemmeno semplicistico. Le relazioni dipinte sono infatti reali. Vediamo materializzarsi la paura e l’ansia che possa succedere il peggio e questo porta anche a dei conflitti.
Il disegno ha tratti delicati e semplici, piuttosto lineari. L’intera storia si dipana in bianco e nero. La principale eccezione di colore è un micio che fa da filo conduttore tra le avventure narrate. La parte estetica è quindi piacevole e si sposa bene con il tono del racconto nel complesso.

Ringrazio Rider Comics per avermi dato la possibilità di leggere questa storia, che non posso che consigliare. Sicuramente una lettura adatta per far avvicinare i più giovani alla storia in modo complementare rispetto ai libri di testo. La graphic novel non si propone come uno strumento alternativo ai testi di studio tradizionali, quanto piuttosto come un’integrazione. Può essere infatti un mezzo per aggiungere un velo di umanità ai fatti studiati, così da poterli sentire e non solo studiare.

Gli scapestrati della Linea Gotica si profila comunque come una lettura piacevole anche per gli adulti, portando a riflettere su un momento storico importante.

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