La fine del mondo secondo Maria – Recensione

Il giusto mix

La fine del mondo secondo Maria - Recensione

La fine del mondo secondo Maria catapulta il lettore in una vicenda travolgente, che fa riflettere sulla possibilità di rinascita con il giusto mix di elementi epico-biblici e avventura.

La fine del mondo secondo Maria – La nostra recensione

Nella località di Santa Maddalena sono comparse delle trombe d’aria che creano uno sfondo surreale, così come surreali sono le vite di tre ragazze.

Maria aspetta un bambino e vive con il suo gatto parlante. Non è muta, ma ha perso la voglia di parlare in seguito ad un evento doloroso, la cui ferita la dilania in profondità. Meri invece vive una realtà perturbante, da cui si percepisce un profondo senso di estraniamento. Ai suoi occhi, infatti, è avvenuta una trasformazione e si ritrova circondata da insetti. La sua prospettiva cambia quando incontra Myriam, con cui sente di avere fin da subito un forte legame. Anche quest’ultima si sente infatti ai margini, essendo costretta a prostituirsi dopo essere migrata da un paese lontano.

Con l’arrivo di un demone e un angelo alquanto bizzarro, le vicende delle protagoniste si intrecceranno e le tre si troveranno a combattere per evitare l’apocalisse e fronteggiare un nuovo inizio.

Con dei toni un po’ epici ed un po’ scherzosi, La fine del mondo secondo Maria presenta la personale lotta di tre ragazze che cercano di superare il dolore, nelle declinazioni più diverse, per poter tornare a sentirsi parte del mondo.

Le vite delle protagoniste infatti si uniscono in una storia di aiuto e sorellanza. Durante l’avventura le tre affronteranno una crescita che le farà riflettere sulle difficoltà della vita e, soprattutto, sulla capacità di coltivare la speranza e ripartire, anche quando sembra che tutto sia privo di senso.

La narrazione non è mai stagnante; gli elementi di rimando biblico e fantastico sono infatti usati con maestria. Le figure e le iconografie più tradizionali sono re-inventate in chiave moderna e perfettamente incastrate nella trama. Un esempio può essere il parallelismo tra le tre protagoniste e le tre trombe d’aria, la cui unione porta al culmine della storia, dimostrando un attento uso della simbologia.

Il tono narrativo alterna momenti più dinamici a momenti più riflessivi, creando un giusto ritmo. La storia non risulta pesante grazie agli espedienti più “comici”, sebbene tratti temi importanti. La palette cromatica è accesa e ricca di colore, con un tratto a volte spigoloso e tendenzialmente deciso.

Ringrazio Green Moon Comics per avermi dato modo di leggere La fine del mondo secondo Maria che si presenta come una lettura piacevole su più livelli.

Mescolando sapientemente simbologia biblica, avventura e umorismo, riesce a introdurre riflessioni interessanti e non banali con un linguaggio adatto a tutti. Che vogliate una lettura dinamica e dai toni un po’ epici o una storia che sappia planare su temi più impegnati senza essere opprimente, La fine del mondo secondo Maria fa al caso vostro.

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