Remothered: Tormented Fathers – Recensione

Italians do it better

L’industria videoludica italiana è un movimento in continua ascesa e che riesce sempre più, con il passare degli anni, a ritagliarsi uno spazio importante all’interno di un mercato estremamente competitivo e costoso. In questo contesto si va a collocare Remothered: Tormented Fathers, horror firmato Stormind Games e capitolo d’apertura di una trilogia che si preannuncia interessante e, lo ribadiamo, italiana. Il titolo, dopo un debutto positivo su PC, ora è finalmente approdato anche su PlayStation 4 e Xbox One e per gli utenti console è giunto il momento di conoscere Rosemary Reed, la famiglia Felton e la piccola Celeste.

Remothered: Tormented Fathers - Recensione
Rosemery e la sua (evidente) somiglianza con Jodie Foster. Un omaggio al Silenzio degli Innocenti

Orgoglio italiano

Tutto nasce dalla scomparsa di una bambina, Celeste appunto, che porta la dottoressa Reed a cercare di far luce su quanto accaduto. Seguendo le tracce come una vera detective, Rosemary (nome di certo non casuale come vedremo più avanti) si ritroverà di fronte a villa Felton, grande magione che suo malgrado, nonostante gli inviti abbastanza chiari dei proprietari di abbandonare la ricerca, diventerà il tetro luogo di tutta la vicenda.
Come menzionato in sede di presentazione, Remothered: Tormented Fathers rientra sicuramente nel filone horror anche se, per caratteristiche, forse sarebbe più corretto definire il titolo di Stormind Games in maniera differente. La software house paga infatti un evidente tributo al grande schermo, da Hitchcock a Polanski (il nome Rosemary vi dice qualcosa?). Per questo motivo forse sarebbe più corretto parlare di thriller piuttosto che di horror anche perché, sappiatelo, in Remothered non “esiste” il corpo a corpo, non ci sono strane creature e se sperate di far saltare le cervella a qualche pericoloso nemico, scordatevelo e toglietevelo dalla testa. Il massimo che potrete fare per sfuggire alla follia sarà provare a distrarre i vostri inseguitori con i più disparati diversivi cercando di ottenere così quei secondi fondamentali per potervi salvare. Ben presto, sfruttando queste dinamiche, la grande magione diventerà un labirinto di corridoi e stanze che spesso vi porterà a tornare sui vostri passi: talvolta infatti per aprire una porta sarà necessario essere in possesso di un particolare strumento che potrete trovare solo più avanti.
Passando quindi da un nascondiglio all’altro, Remothered: Tormented Fathers vi porterà per mano in un viaggio nella follia attraverso segreti che non dovrebbero essere svelati e verità che dovrebbero restare sepolti. Il tutto vi accompagnerà per una discreta quantità di ore, non così eccessiva come forse ci aspetterebbe. Bastano infatti circa 4-5 ore (molto però dipenderà dal vostro stile di gioco e dalla vostra curiosità nel trovare tutti i documenti possibili) per portare a termine il gioco di Stormind, continuamente caratterizzato da una tensione che ai più attenti ricorderà i grandi capolavori del cinema horror, quei film capaci di restare nel firmamento di un genere che, oggigiorno, sembra aver smarrito la sua strada.

Remothered: Tormented Fathers - Recensione
Shhh… Meglio non fare rumore

Oltre al gioco c’è di più

Merita una menzione particolare inoltre la colonna sonora di Remothered: Tormented Fathers, composta dal duo Luca Balbioni e Nobuko Toda (Final Fantasy e Halo solo per citare alcuni suoi lavori). Si sa, ogni buon horror che si rispetti deve avere musiche degne, in grado di dipingere inquietudini e tensioni. Qui però si va oltre perché la colonna sonora del titolo italiano (vale la pena ricordarlo) è una vera e propria opera d’arte, capace di valere da sola l’acquisto del gioco, e non si tratta di una frase di circostanza.
Accanto al gameplay stealth e alla trama, l’horror punta forte proprio sull’aspetto uditivo. Fare il minimo rumore metterà all’erta i nemici, in grado di percepire i suoni a 360°. Quindi, giusto per essere chiari, scappare a gambe levate vi farà andare certamente più veloci (per qualche istante) ma allo stesso tempo creerà un gran trambusto che non passerà certamente inosservato. Per questo motivo Remothered: Tormented Fathers è un titolo vero, che si allontana parzialmente dagli horror che stanno occupando il mercato in questo periodo, e che porta il giocatore in un storia ancora tutta da scrivere. Trattandosi di una trilogia infatti la conclusione di questo capitolo lascia volutamente molte domande in sospeso a cui è necessario dare ancora una risposta.

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Videogiocatore da sempre, amante di boardgame, fumetti, cinema e Serie TV. Affascinato da ciò che è insolito e inusuale. Vita da nerd.
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