Assassin’s Creed Rogue: Remastered – Recensione

Il lato oscuro del credo

Assassin's Creed Rogue: Remastered - Recensione

È passato più di un decennio da quando Ubisoft mostrò al mondo Altair e la serie di Assassin’s Creed che nel corso degli anni ha conosciuto alti e bassi, capitoli più fortunati e altri meno. Nel 2014 c’è stato un passo importante per la serie, grazie all’uscita di Unity, il primo capitolo per PlayStation 4 e Xbox One. In contemporanea però uscì anche Assassin’s Creed Rogue titolo che, inutile negarlo, è stato trascurato e sottovalutato dalla stragrande maggioranza dei fan. Vuoi che all’epoca uscì solo per PS3 e Xbox 360, vuoi che gli occhi erano tutti rivolti verso il capitolo parigino ma fatto sta che Rogue è passato in sordina, sottotraccia, anche se a dirla tutta i contenuti sono tutt’altro che da trascurare, riuscendo a essere migliore di molti altri capitoli della seria. Shay Patrick Cormac è il protagonista di Assassin’s Creed Rogue. Shay Patrick Cormac è un templare.

Lo splendore di un titolo ibrido
Poco più di tre anni dopo dal suo debutto, Rogue giunge anche su PlayStation 4 e Xbox One. Voglio sgomberare subito il campo da tutti i dubbi: si tratta di un’ottima remastered a livello tecnico, in grado di supportare appieno le caratteristiche e le potenzialità delle console di nuova generazione. 1080p o 4K nativi non sono un problema per Assassin’s Creed Rogue Remastered, segno della bontà svolta in sede di rimasterizzazione.
I problemi, se così li vogliamo chiamare, stanno altrove e, volendo spingerci oltre, hanno anche un “nome e un cognome”: Assassin’s Creed Origins. Per anni la serie Ubisoft è stata criticata per un gameplay ormai stantio, vecchio, poco fresco e dinamico. Se da un lato queste osservazioni sono state spazzate via con il capitolo ambientato in Egitto, dall’altro è doveroso ricordare che Rogue riporta in vita tutti quei difetti, diventando la prova vivente di come siano sufficienti pochi anni perché un gioco si mostri improvvisamente superato.
Il successo di Origins ha segnato un nuovo punto di riferimento verso il quale è doveroso confrontarsi. Purtroppo Rogue impallidisce in questo senso, con un gameplay meno libero e ancora incatenato da quelle vecchie caratteristiche che avevano ormai spazientito gli utenti. Forse, anche se non ci sarà mai la controprova a riguardo, pubblicare Assassin’s Creed Rogue Remastered prima dell’uscita di Origins avrebbe potuto dare al capitolo di Cormac un sapore diverso ma non siamo qui per campare ipotesi su ciò che sarebbe potuto essere.
Come detto, la trama di Rogue si distingue da ogni altro capitolo della saga Ubisoft pubblicato fin ora. Qui infatti i giocatori possono vestire i panni di un Assassino che abbraccia il credo Templare e ne segue i dettami. Questo spaccato, un punto di vista totalmente nuovo, è un elemento che ogni fan della serie dovrebbe vivere, nel caso non lo abbia già fatto su PS3 e Xbox 360, perché riesce a mostrare anche “il nemico” (a patto che ne esista davvero uno) dall’interno.
Assassin's Creed Rogue: Remastered - Recensione
Per mari a vele spiegate
Se la trama di Rogue riesce a differenziarsi dagli altri capitoli di Assassin’s Creed, il discorso cambia totalmente quando si parla di contenuti. In questo titolo, ambientato nel Nord America, vede ripresentarsi quella caratteristica tanto apprezzata in Black Flag, ossia le componenti navali. Gran parte del tempo Cormac sarà a bordo della Morrigan, la sua nave che lo porterà a solcare acque avvolte nel gelo del nordamericano. Se avete amato Assassin’s Creed IV e lo sfondo piratesco, Rogue sicuramente non vi deluderà. L’insolito background di Shay gli consentiranno inoltre di avere a disposizione un arsenale più ampio e la capacità di miscelare con sapienza le abilità degli Assassini con quelli dei Templari.
Promosse a pieni volte le parti in mare mentre quelle sulla terraferma lasciano purtroppo quella strana sensazione di scontrarsi con un passato ormai creduto superato e dimenticato. Se Origins ha saputo colpirvi, sappiate che prendendo in mano Assassin’s Creed Rogue Remastered si andrà incontro a un brusco risveglio e forse sarà necessario più di un minuto per riprendere a pieno confidenza con la “vecchia generazione” di AC.
Tecnicamente il lavoro svolto nella realizzazione di questa trasposizione è stato ottimo. Luci e ombre sono state riviste e migliorate, così come la modellazione dei personaggi, nonostante appaia evidente come questi siano stati pensati per le console di vecchia generazione. Nel complesso Assassin’s Creed Rogue Remastered è un discreto prodotto, a patto che si voglia affrontare nuovamente tutti i quei difetti che la serie ha superato con Origins.

AC


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Videogiocatore da sempre, amante di boardgame, fumetti, cinema e Serie TV. Affascinato da ciò che è insolito e inusuale. Vita da nerd.
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