Kung Fu Panda 4 – Recensione

Il ritorno di Po

Kung Fu Panda 4 - Recensione

Non solo in matematica il tre è il numero perfetto; il quarto episodio della saga di Po fa sorridere e poco più. Non c’è cover di Britney che tenga…

Kung Fu Panda 4 – La nostra recensione

Il film è iniziato da pochi minuti. 

Il Guerriero Dragone Po (doppiato ancora una volta egregiamente da Fabio Volo in Italia) firma autografi, fa dei “selfie” con i suoi piccoli fan. Uno di loro chiede al Panda: “Dove sono i Cinque Cicloni?”. Il nostro eroe risponde: in missione e si lancia in una dettagliata spiegazione sulle singole imprese dei suoi compagni di squadra, che appariranno solamente in una veloce sequenza al termine del film, senza proferire parola. 

Documentandosi sul web, scopro che la scena è stata aggiunta in post-produzione per puro fan service. I cinque non parlano, come detto, tranne un urlo da battaglia di Mantide, che permette a Seth Rogen (doppiatore originale) di comparire nel cast.
Ecco questa sequenza, che ancora una volta richiama alla mia mente – malata, probabilmente – la serie tv Boris, dove gli sceneggiatori, per l’assenza di budget, si lanciano in queste scelte decisamente cringe (concedetemi questo termine gggiovane) per venire incontro alle esigenze della produzione. 

Ho voluto iniziare così per fornirvi una fotografia di ciò che è questo film: una trascurabile avventura in solitaria di Po, che annacqua un vino di prima qualità, ossia la trilogia di Kung Fu Panda, gioielli Dreamworks capaci di divertire e lanciare messaggi positivi sull’autostima, la scoperta di sé e la necessità di superare prove per diventare più grandi. 
Si usciva dalla sala soddisfatti di aver trascorso 90 minuti grazie a film d’animazione ricchi di forma e sostanza, che potremmo sinteticamente indicare come ottimi esempi di intrattenimento intelligente, capaci di entrare nell’immaginario collettivo.

Ma quindi, che succede in quest’ultimo capitolo della saga? 

Il Maestro Shifu prepara Po a un ulteriore passo di crescita nel suo percorso di guerriero: dovrà individuare e addestrare il Nuovo Guerriero Dragone. Po non si sente ancora pronto al passaggio di testimone e fatica a trovare un allievo. Un giorno, però, arrivano notizie tremende dalla Città: un redivivo Shai Lung – villain del primo episodio –  sta portando morte e distruzione. Come è possibile?

La nuova antagonista di Po è la Camaleonte (Viola Davis) che ha riportato in vita i nemici di Po e molti spiriti guida del Kung Fu per ragioni che non è necessario spoilerare. Po è dunque costretto ad abbandonare la Valle della Pace e lo farà in compagnia di Zhen (Awkwafina), una volpe ladra e inaffidabile, che però sa come arrivare alla Camaleonte. Inspiegabilmente, Po si fida di lei e partono per la missione. 
I due padri di Po, Li Shan e Ping, pedinano il figlio per proteggerlo in caso di pericolo, dando vita a dei divertenti sketch.

L’impressione è di assistere a un episodio extralarge della serie tv di Kung Fu Panda, prodotta da Nickelodeon a inizio Anni Dieci. L’animazione è meno curata dei precedenti lungometraggi, la regia è basilare, così come la scrittura dei personaggi e di tutta la vicenda narrata. C’è, oggettivamente, l’alibi del budget, che è dimezzato rispetto ai precedenti titoli. Si parla di circa 85 milioni, che saranno facilmente recuperati dagli incassi, grazie alla fama del franchise e alla campagna promozionale, che si appoggia soprattutto sull’ottima cover dei Tenacious D (il gruppo rock di Jack Black) di …Baby One More Time di Britney Spears.

SEGUICI SUL NOSTRO CANALE TELEGRAM, RESTA AGGIORNATO SUI NOSTRI CONTENUTI E COMMENTA CON NOI!


Informazioni su Samuele "SamWolf" Zaboi 5379 Articoli

Videogiocatore da sempre, amante di boardgame, fumetti, cinema e Serie TV. Affascinato da ciò che è insolito e inusuale. Vita da nerd.
"Everybody lies. No exceptions."
Fondatore e ideatore di NerdGames.it
#powertobenerd

Lascia un commento