Back 4 Blood – Recensione

Ma uno Zombie vegano, che si mangia?

Back 4 Blood - Recensione

Recensione Back 4 Blood: Attenzione, ogni parola che segue è scritta da uno svitato!

Quando nel lontano 2008 uscì Left 4 Dead si spalancarono le porte della libidine e ci portarono in un meraviglioso mondo fatto di zombie e proiettili… il paradiso del vero gamer! Quelle porte sono rimaste aperte per un bel pò, fungendo da ingresso libero (con consumazione obbligatoria) per molti di noi, e grazie alla successiva uscita di Left 4 Dead 2 e alle mod, i momenti della giornata in cui si seppellivano zombie sotto montagne di piombo erano abbondanti

Passato il periodo dell’età del piombo, ci siamo ritrovati in una zona di calma piatta, in cui la tipologia di gioco era ormai nota e rodata da molti, e differenti giochi con la medesima impronta uscivano sul mercato.. lasciando forse il tempo che trovavano.. Quindi, per questo motivo, all’arrivo dell’ennesimo figlio di L4D (perchè sia chiaro, egli è il padre a cui portar rispetto, e chiunque abbia goduto dei suoi frutti si è ritrovato sempre, in un angolino del cervello, a paragonare quel che aveva davanti con L4D) i dubbi erano tanti.. legittimi dubbi dettati da timore e dalla paura di qualcosa che andava a cozzare contro ricordi meravigliosi

Ed è qui che i Turtle Rock Studios calano l’asso.

Perché arriva Back 4 Blood.

Back 4 Blood

Cos’è Back 4 Blood?

Questo gioco è il piacevolissimo revival in chiave moderna di ciò che fu L4D. Ci troviamo davanti al legittimo e giusto erede, che riporta ai giorni nostri una meccanica e una tipologia di gioco che merita di essere provata anche dalle nuove leve, e ovviamente dai nostalgici!

Ma andiamo nel dettaglio..

Il gioco è un classico FPS in cui ti butti nella mischia pronto a sparare a qualunque cosa si muova, cosa che molto spesso si ripercuote anche sui compagni, e condisce il tutto con meccaniche differenti dal classico “corri fino al punto B”, fornendo al momento attuale 3 modalità di gioco: Partita Veloce, Campagna e Sciame.

La Partita Veloce si spiega da sé… scegliete un quadro, entrate in quattro, cercate di uscirne in quattro.

La Campagna, anch’essa facilmente intuibile, vi permette di affrontare il gioco in tutta la sua interezza, andando per ordine nei vari capitoli della campagna fino al completamento della stessa.

La modalità Sciame invece è una sorta di PVPVE, in cui due gruppi di 4 persone si sfidano in una gara a tempo.. Per dirla in breve, 4 interpreteranno i sopravvissuti, e 4 useranno degli Zombie, chi rimane vivo per più tempo vince!

Giocando la campagna, che è il vero cuore di Back 4 Blood, nella fase iniziale del nostro viaggio a Zombielandia ci ritroveremo in quello che è la trasposizione giocabile di un menù di gioco, ovvero un area in cui è possibile modificare il nostro aspetto, quello delle nostre armi, fare pratica e modificare le carte a nostra disposizione.. Si, non sono ubriaco.. ho detto carte.. perchè benchè non si tratti di “Yu-Gi-Oh vs i parenti di Tutankhamon”, ci ritroveremo ad avere a che fare anche con una meccanica di mutatori in forma di carte, che forniranno una serie di buff e modifiche di cui noi e i nostri alleati potremmo godere durante la partita, aiutandoci a far si che il nostro cammino sia più gradevole. E per arricchire la vostra scelta di Power Up, potrete guadagnare punti da spendere per acquisire nuove carte e variare sempre più il modo di approccio al gioco grazie a missioni secondarie presenti in ogni partita.

Hey, dov’è finito il mio Black Lotus?

I Personaggi

Una volta pronti a iniziare la partita, arriva il momento della scelta del personaggio: al momento attuale ne esistono otto, quattro dei quali saranno a vostra disposizione dal principio, mentre altri quattro li sbloccherete nel corso del gioco. Ognuno di questi personaggi non è solo un ammasso di pixel con un fucile in mano, ma si comporta come una vera e propria “classe” specifica, fornendo buff unici a se stesso e a tutta la squadra, pertanto la scelta del personaggio diventa una componente chiave specie nel momento in cui andrete ad aumentare la difficoltà o ad avanzare nel gioco.

Back 4 Blood Characters
Siamo belli belli in modo assurdo!

I primi quattro fra cui scegliere sono:

Evangelo: Quando l’ho visto ho pensato “Questo è il Lucio (di Overwatch) della cumpa”, ha buona mobilità e migliori capacità d fuga dagli abbracci amorosi degli zombie.

Walker: Il gemello di Lebron James che invece della capacità di andare a canestro, ha quella di andare a segno.. Se vi piace la potenza di fuoco, lui è il vostro uomo.

Holly: Se vi siete sempre chiesti cosa farebbe una sorta di modella in un apocalisse Zombie, lei vi da la risposta: Li prende a colpi di mazza da baseball!

Mà: La classica nonnina che ti fa la torta di mele migliore del mondo.. con dentro una granata! E come ogni nonna che si rispetti, le sue amorevoli cure ti rimettono in sesto in un attimo.

A questi 4 galantuomini e galantdonne.. galanfemmine.. galasignore.. galatine.. vabbè, si è capito, se ne aggiungono altri 4 che sbloccherete (presto, tranquilli) nel corso della partita.. di cui non vi parlo perchè sennò è spoiler!

Avevo appena riverniciato casa…

Finalmente iniziamo a sparare..

Scelto quindi l’adorabile amico di merende, si inizia finalmente a sparare! D’altronde siamo su Back 4 Blood, mica su “Candy Candy Carmageddon”.. Voi e 3 compagni finirete catapultati nella classica Safe Room che tutti ben conoscono, dalla quale, armati di poca pazienza e tanta violenza, sciamerete su orde di zombie fino alla meta finale.. anche se tecnicamente sono gli zombie che sciamano su di voi in massa e spesso capitanati da qualche Zombie speciale, che nemmeno da dirlo ricordano ovviamente alcuni di quelli classici di L4D.. ma non temete, troverete delle novità! Come detto, non tutti i quadri sono un semplice “Da A a B”, e per citare un esempio sappiate che poco dopo l’inizio vi ritroverete a far da balia.. a un Jukebox!.. che come nel migliore dei classici suonerà all’impazzata, attirando orde e orde di zombie, fino alla fine della canzone! Davvero divertente, credetemi!

Durante la partita, oltre a guadagnarvi ferite e spaventi, riceverete anche delle monete spendibili all’interno delle Safe Room, grazie alle quali potrete potenziare il vostro personaggio, ripristinarne la salute o rimpinguare gli accessori utilizzati durante gli scontri. Sarà anche possibile acquistare potenziamenti per le vostre armi, come mirini o caricatori, per renderla sempre più letale.. ma se siete dei veri taccagni non temete, accumulate tutto e arricchitevi come il migliore degli Zio Paperone, perchè tanto il gioco è generoso e vi farà trovare armi già moddate qua e la.. certo, magari per raggiungerle dovrete aprire una porta blindata sorvegliata da un energumeno che pesa mezza tonnellata, ma questi sono dettagli…

Graficamente parlando ho avuto la fortuna di poterlo giocare coi dettagli a manetta, e devo dire che fa la sua porca figura, e l’ambientazione si ritrova ad essere molto varia, cosa che rende interessante il proseguire nei capitoli dell’avventura.

Back 4 Blood Zombie
Sembra minaccioso, ma realmente voleva solo una mentina..

Oltre allo scenario che varia col proseguire dell’avventura, Back 4 Blood vi offre anche un altro elemento che potrà variare le vostre partite.. Vi ricordate quando in precedenza abbiamo accennato alle carte? bene, il vostro valido aiuto che vi fornirà buff durante la partita, non lo avrete solo voi! Ogni tot verranno estratte delle carte anche per l’IA, e varieranno in maniera sostanziale l’approccio al quadro stesso, rendendo i vostri nemici più coriacei, o più violenti, o più numerosi, o svariate altre cose! Sempre senza spoilerare, vi dico solo che una di queste fa si che ci sia uno strato di nebbia persistente per tutta la mappa, rendendo il livello davvero suggestivo da giocare.. cosa che ho apprezzato sicuramente molto, bravi Turtle Rock!

Possiamo quindi ufficialmente dire che la giocabilità in se è buona, e lo è anche la rigiocabilità delle partite, ma il gioco però presenta anche qualche nota negativa…

C’è però qualche difettuccio..

Uno dei motivi principali per cui potrete volerlo rigiocare è l’aumento della difficoltà, e tale incremento si sente pesantemente. I livelli di difficoltà presenti sono 3: Recluta, Veterano e Incubo.

Recluta è il perfetto entry level, dove lo svolgersi degli eventi ha qualche picco di difficoltà ma rimane comunque molto godibile, e il friendly fire è ridotto a zero (un vero peccato sinceramente.. sarebbe stato bello fosse attivo fin dall’inizio).

Veterano è il secondo step, e ci si aspetta che le cose diventino più difficili ma in maniera controllata…. NO! per niente! Il friendly fire finalmente fa capolino, quindi occhio se sparate in modalità Bruce Willis, e preparatevi ad alternare qualche momento di tranquilla scampagnata fra amici a momenti in cui sembra che gli zombie vi escano dalle tasche. Finirete i proiettili, i medikit, le granate, le mentine e anche l’Autan per le zanzare. E oltre agli zombie normali, anche gli zombie speciali si manifesteranno sotto doping rendendovi la vita un inferno! Però tranquilli, di livello ne manca ancora uno.

Incubo: Direi che il nome la dice già tutta.. qui si gioca proprio a un altro livello! Gli zombie speciali derivano tutti da corpi di culturisti sotto anabolizzanti, pacati come Vittorio Sgarbi davanti all’ignoranza. Il friendly fire diventa una vera spina nel…. fianco…. , e quando per caso allerterete un orda di zombie, li vedrete materializzarsi dal nulla con una classe che David Copperfield levati proprio, e li avrete sempre appiccicati come il prezzemolo fra gli incisivi dopo uno spaghetto alle vongole.. vongole che probabilmente erano avariate perchè pure la vostra salute risente dell’aumento di difficoltà, e ogni volta che vi danno uno schiaffo sarà come essersi presi una Bazookata!

Questo, almeno x uno stile di gioco con capacità inferiori a quelle di Shroud, risulta essere un tantinello frustrante. Specie in situazioni in cui dovrete barricare degli edifici, o fortificare un punto in attesa dei nemici, e li vedrete bellamente materializzarsi dal nulla già dentro l’edificio. Bisogna però dire che a questo i nostri cari amici Turtle Studio stanno già cercando di porre rimedio…

Tolto questo, e qualche altro difetto che può aver origine nel gusto personale, in fin della fiera Back 4 Blood è un titolo che mi sento di consigliare caldamente, e che vi regalerà delle gioie soprattutto se lo giocate con degli amici. La campagna l’ho trovata proprio bella, e con i mutatori variabili può assumere delle note davvero uniche!

Back 4 Pills

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