Gloria – Recensione

L'esordio alla regia di Margherita Vicario

Gloria - Recensione

L’esordio alla regia di Margherita Vicario è sorprendente, una storia vera raccontata come fiaba, ma ricca di spunti di riflessione interessanti.

Gloria – La nostra recensione

Margherita Vicario è una delle più talentuose artiste in Italia. Attrice, cantante e ora, regista. Eclettica, ironica, le sue posizioni su molti temi sociali, politici ed etici sono nette, è una cantautrice schierata che ci fa ballare, che ha lavorato al cinema con Woody Allen, in film  italiani indipendenti e fiction di successo. Passa anche dal palco del Teatro Ariston per un duetto ormai storico con La Rappresentante di Lista e Cosmo nella serata cover del 2022 con Be My Baby delle Ronettes.

Non è un estratto del suo CV, ma è una significativa sintesi del percorso di Margherita che respiriamo nel suo esordio dietro alla macchina da presa.

Gloria! è un sorprendente esordio alla regia, incentrato sulla storia vera delle giovani orfane di Venezia nei primi dell’Ottocento all’Istituto Sant’Ignazio.

Alle ragazze era concesso di poter suonare in un’orchestra, ma il loro valore è il medesimo degli strumenti: sono a disposizione per eseguire ciò che propongono gli uomini. Vietato comporre, vietato proporre, vietato esprimersi. Tutto cambierà quando quattro educande del Sant’Ignazio, scopriranno grazie a Teresa, una coetanea che lavora come serva presso l’istituto, un pianoforte, che la stessa ragazza sa suonare, pur non avendo avuto l’opportunità di studiare Musica. Come finirà, scopritelo voi e cercate il cinema più vicino con Gloria! in programmazione.

Il film, scritto dalla stessa Margherita Vicario con Anita Rivaroli, è ricco di musica e esprime con leggerezza (da non confondere con la superficialità!) temi importanti e sempre  attuali come la parità di genere, la difficoltà di emergere ed esprimere la propria arte e l’eterna lotta tra la creatività da autodidatta e un percorso di formazione più classico. E se molte di queste difficoltà sono ancora presenti nel XXI secolo, quanta musica scritta da donne del passato essere arrivata ai giorni nostri?

La colonna sonora, curata da Vicario con il suo produttore Dade, con il quale collabora dal 2019 (tutti ad ascoltare Bingo!) è come la regia: una bella commistione di classico e moderno e il risultato è davvero ottimo. Si esce dalla sala con un bel sorriso, empatico e riconoscente verso tutte le donne che vivono e hanno vissuto un’esistenza perennemente in salita. Nel cast, si segnalano la presenza di Paolo Rossi, Elio e Natalino Balasso, oltre al convincente esordio di Veronica Lucchesi de La Rappresentante di Lista. Sentiremo ancora parlare delle giovani protagoniste del film, Galatea Bellugi (Teresa) su tutte. 

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Informazioni su Mauro Orsi 136 Articoli

Lettore compulsivo, appassionato di cinema e musica. Ama le storie: raccontate, vissute, disegnate, cantate, scritte o sognate. Insomma di tutto, un po'(p).

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