Lo schermo bianco – Recensione

Lo schermo bianco - Recensione

Coconino pubblica il romanzo d’esordio di Enrico Pinto, autore di disegni e testi. Una bellissima riflessione sulla società, l’ambiente e l’architettura. Uno dei migliori esordi degli ultimi anni!

Lo schermo bianco – La nostra recensione

Salvo è un giovane italiano trasferitosi a Parigi. Lavora in uno studio di architettura; il suo capo, Auguste, è un cinico workaholic che obbliga i suoi sottoposti a orari folli in cambio di retribuzioni altrettanto folli. D’altronde, in questi anni, si sa, si è fortunati se si ha un lavoro. Nello studio lavora anche Sistine, figlia del grande Philippe Legrand, un archistar deceduta anni prima, dopo aver realizzato l’imponente Biblioteca della città, famosa per il suo giardino segreto.

Sistine è una ragazza ribelle, attraente e si frequenta con Salvo. Il loro rapporto è difficilmente definibile, un po’ come spesso accade tra i giovani degli anni Zero, dove la precarietà del mondo coinvolge anche le emozioni. Sistine fa parte di un movimento, Lo Schermo Bianco, che si oppone alle politiche violente e xenofobe del Governo. I membri del gruppo comunicano tra loro attraverso questa app, Lo Schermo Bianco appunto, per organizzare manifestazioni e azioni contro i rappresentanti del Potere. 

La vita di Salvo cambia quando, per inseguire una ragazza che gli ha rubato il suo taccuino degli schizzi, riesce a salvarsi da un attentato. Il Governo attribuirà l’azione violenta ai gruppi jihadisti, colpevoli di star rovinando la Francia, così come tutti gli stranieri presenti sul territorio. Da questo evento ha inizio un turbinio di eventi che coinvolgeranno tutti i personaggi. E ne conosceremo anche di nuovi.

In oltre trecento pagine di fumetto, Enrico Pinto attraverso le sue illustrazioni  accompagna il lettore in un mondo distopico, ma neanche così lontano dalla realtà.

In ogni personaggio c’è qualcosa di noi: la voglia di Sistine di combattere le ingiustizie, la ricerca di un’esistenza non troppo sofferente per Salvo, il freddo pragmatismo di Philippe, i desideri utopisti dei fratelli Lagrande. Il merito è della scrittura dell’autore, capace di scrivere dei personaggi talmente reali da non lasciare indifferente il lettore.

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Informazioni su Mauro Orsi 137 Articoli

Lettore compulsivo, appassionato di cinema e musica. Ama le storie: raccontate, vissute, disegnate, cantate, scritte o sognate. Insomma di tutto, un po'(p).

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