Asterix e Obelix: Il regno di mezzo – Recensione

C'erano una volta i galli

Asterix e Obelix: Il regno di mezzo - Recensione

C’è Zlatan Ibrahimovic nella parte del generale romano Antivirus che fa divertire, c’è Vincent Cassel nella parte di un patetico Giulio Cesare, un’ironica Marion Cotillard nei panni di una maliziosa Cleopatra, ci sono i meravigliosi Galli creati dalla premiata ditta Goscinny – Uderzo che sul grande schermo fanno sempre una figura quantomeno dignitosa. Basta per andare al cinema? (Spoiler: no, ma…)

Asterix e Obelix: Il regno di mezzo – La nostra recensione

Ma i film in live action di Asterix sono dei cinecomic? Si, sicuramente. Hanno un budget differente, sanno intrattenere tutta la famiglia, strizzano l’occhio ai lettori di fumetti. Portare al cinema un fumetto, un videogame o qualsiasi personaggio della cultura pop e nerd non è una novità, anzi i primi venti anni di questo secolo – dal punto di vista cinematografico – saranno probabilmente ricordati per questa scelta artistica (e di mercato).

Questo quinto film di Asterix esce a distanza di undici anni dal precedente Asterix al servizio di sua maestà: cambiano gli interpreti di Asterix e Obelix, ma resta lo spirito scanzonato e naif dei precedenti capitoli.

Alla regia c’è Guillaume Canet che interpreta anche Asterix (Gilles Lellouche è Obelix) e le guest star del film questa volta sono Marion Cotillard, Vincent Cassel e Zlatan Ibrahimovic. Nel corso degli anni si sono succeduti grossissimi nomi del cinema internazionale legati soprattutto alla Francia (Alain Delon, Monica Bellucci, Gerard Depardieu come protagonista nei panni di Obelix), paese d’origine di René Goscinny e Albert Uderzo, i creatori del fumetto, dove Asterix rappresenta una vera e propria icona. (E il fumetto in generale è sempre stato trattato come genere letterario, ma questa è un’altra storia…)

Ed è proprio su questo punto che mi soffermerei: al di là della qualità del prodotto, Asterix è un film molto… territoriale. Certo, Asterix è un personaggio universale, conosciuto per i fumetti e per i film d’animazione in tutto il mondo. Tuttavia, la trasposizione cinematografica è molto legata alla produzione francese. Non a caso, tutti i film in live action hanno incassato cifre notevoli in Francia.

Provo a spiegarmi con un esempio. Quando uscì Diabolik, fumetto made in Italy conosciuto da varie generazioni, ha attirato l’attenzione e la curiosità di varie fasce di pubblico, optando su attori noti nello Stivale, ma con un appeal internazionale ancora in costruzione. Questo film di Asterix mi sembra molto legato a questo aspetto.

Per non divagare troppo, questo nuovo capitolo su Asterix è un film trascurabile, senza alti né bassi e anche senza hype da parte del pubblico, se dobbiamo essere realisti. Probabilmente avrà miglior fortuna quando sarà inserito nel catalogo di qualche grande piattaforma streaming. Sicuramente Asterix sarà profeta in Gal…pardon, in patria.


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Lettore compulsivo, appassionato di cinema e musica. Ama le storie: raccontate, vissute, disegnate, cantate, scritte o sognate. Insomma di tutto, un po'(p).

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