Chi segna vince – Recensione

Chi ha fatto palo?

Chi segna vince - Recensione

Torna Taika Waititi per raccontare la storica vittoria della Nazionale Samoana di calcio contro Tonga. Il risultato? Eccesso di zuccheri e una riflessione: bisognerà fare sempre i conti con Ted Lasso.

Chi segna vince – La nostra recensione

Taika Waititi è un nome interessante dell’industria cinematografica, capace di girare e scrivere un’opera gentile e geniale come Jojo Rabbit e allo stesso tempo film fracassoni e – per alcuni – divertenti come gli ultimi due Thor, senza dimenticare Vita da Vampiro

Il buon Taika è uno che passa inosservato e che si lanci in produzioni con lo stampino. Come dovrebbe essere per un artista, Waititi cambia, rischia e sperimenta. In Chi segna vince il regista e sceneggiatore si dedica al mondo del calcio, partendo dalla storia vera del CT Thomas Rongen, allenatore messo alla porta dal calcio che conta, che riparte dalla Nazionale più scarsa del mondo (ultima nel ranking FIFA). L’obiettivo della Federazione è dimenticare quanto prima il 31-0 subito dall’Australia e la realizzazione di almeno un gol nelle partite per la Qualificazione al Campionato Mondiale. Arriverà addirittura una vittoria. 

Gli ingredienti per realizzare un film per famiglie ci sono tutti ma purtroppo il risultato lascia molto a desiderare. I Personaggi sono stereotipati e poco approfonditi, semplici “macchiette” che strappano qualche sorriso e annegano loro stessi in una narrazione melensa e troppo semplificata. 

Il film è ispirato al documentario del 2014 Next Goal Wins che racconta la reale vicenda della Nazionale. La storia è ricca di spunti che potevano essere affrontati con maggior cura in fase di scrittura e renderlo un film più consistente e formativo: ci sono i problemi personali del mister dovuti alla morte della figlia, la difficile scelta di Jajah, difensore centrale della Nazionale Fa’afafine (termine polinesiano che indica le persone che si identificano in un terzo genere), la poetica cultura samoana in cui spiritualità, ricerca della felicità e il contatto con la Natura sono i pilastri della loro quotidianità. Invece, in poco più di cento minuti, l’allenatore scorbutico e la squadra di simpatici e goffi Samoani imparano l’uno dagli altri e vincono la partita. Finito. 

Davvero una grande delusione. A livello economico il film non sarà un flop: i 14 milioni di budget sono già stati recuperati, ma nell’oceano di uscite cinematografiche in sala e in streaming difficilmente lascerà un segno. Il coinvolgimento di Taika Waititi e Michaeal Fassbender nel ruolo del CT Rongen non salvano questo progetto. 

I film e le serie tv sullo sport rappresentano spesso uno spunto interessante per parlare di vita: vittorie, fallimenti, spirito di squadra, trasmissione di valori, ripartenza dopo la sconfitta. Uno degli esempi più lampanti è senza dubbio Ted Lasso, serie conclusa (tre stagioni, su Apple TV) uno dei punti più alti delle produzioni originali degli ultimi anni. 

Abbiamo dedicato una puntata del nostro Podcast a Ted Lasso e vi invito ad ascoltarla per approfondire (il link lo trovate poco prima, ndr). 

Le vite del coach Lasso e i calciatori del Richmond (squadra inesistente di Premier League) riescono a coinvolgere e intrattenere anche i non calciofili con grande ironia e dolcezza. 
Unico alibi? Essendo una serie, ha più spazio e minutaggio per sviluppare i personaggi ma è l’attitudine al racconto che colpisce e che manca totalmente al film di Waititi.

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Informazioni su Mauro Orsi 136 Articoli

Lettore compulsivo, appassionato di cinema e musica. Ama le storie: raccontate, vissute, disegnate, cantate, scritte o sognate. Insomma di tutto, un po'(p).

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